La Nuova Sardegna

Oristano

A pesca di plastica nei fondali del golfo

di Michela Cuccu
A pesca di plastica nei fondali del golfo

Cabras, i ricciai si immergono per ripulire le acque nella zona di Mare Morto

29 ottobre 2020
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CABRAS. Non ricci ma rifiuti: ieri mattina e lo faranno anche domani, i pescatori di ricci di mare sono stati i protagonisti di un’importante opera di pulizia dei fondali del golfo di Oristano. I sommozzatori si sono immersi nell’area antistante lo scivolo di Mare Morto, a San Giovanni di Sinis, per raccogliere i rifiuti di plastica che giacciono sui fondali. L’iniziativa è stata organizzata dal Flag Pescando, in collaborazione con due associazioni di ricciai, l’Unione pescatori subacquei professionali Oristano e il Gruppo di interesse per l’echino cultura in Sardegna e di altri partner, fra cui la Capitaneria di porto, l’Area marina protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre, il Consorzio Industriale, la Tharros Marittima, la Fondazione Imc, il Cnr-Ias e la cooperativa Alea.

Le giornate di pulizia, durante le quali gli operatori subacquei saranno impegnati nel recupero delle più diffuse tipologie plastiche di rifiuti marini, si concluderanno domani nella zona antistante la parte settentrionale della spiaggia di Torregrande, tra la fine del lungomare e l’imbocco del porticciolo. I rifiuti marini recuperati verranno conferiti immediatamente ai mezzi navali della società Tharros Marittima che, a titolo gratuito e d’intesa con il Consorzio industriale, ne curerà il trasporto e lo smaltimento.

I mezzi navali della Capitaneria di porto e dell’Area marina protetta garantiranno il controllo e la tutela degli operatori subacquei impegnati nelle operazioni negli specchi d’acqua interessati che, per l'occasione, sono interdetti alla navigazione. «Le giornate di pulizia che stiamo organizzando – spiega Alessandro Murana, presidente del Flag – hanno l’obiettivo di costruire, insieme agli attori pubblici e privati del territorio, un partenariato stabile e in grado di ideare e progettare in futuro un’operazione su più vasta scala. È solo grazie alla collaborazione dei pescatori professionisti e delle istituzioni – aggiunge – che possiamo migliorare lo stato di salute delle acque e dei fondali del golfo di Oristano, risorsa fragile e preziosa per le nostre comunità».

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