La Nuova Sardegna

Oristano

Capo Frasca, ecco gli indennizzi

di Enrico Carta
Capo Frasca, ecco gli indennizzi

Cabras, ai pescatori fermati dalle esercitazioni militari del poligono vanno 1 milione e 252mila euro

29 ottobre 2020
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CABRAS. Dopo le bombe arrivano gli indennizzi. Gli anni di battaglie civili e poi gli anni di attesa legata ai tempi della burocrazia sono solo un ricordo. Adesso la macchina procede spedita su un percorso ben chiaro, così i pescatori della marineria di Cabras vedono tornare indietro ciò che avevano perso in precedenza. Giornate e giornate di lavoro erano e tutt’ora vanno in fumo perché i militari sono spesso impegnati in esercitazioni nella zona di Capo Frasca, punto di riferimento per i pescherecci che dal porticciolo di Torregrande fanno rotta verso una delle zone più pescose all’estremità sud del golfo di Oristano.

La presenza dei militari ha impedito ripetutamente ai pescatori di poter solcare quello specchio di mare e così di portare a casa il pesce poi da rivendere. Per lungo tempo avevano rivendicato il diritto a essere risarciti, visto che le giornate di lavoro si moltiplicavano e questo non faceva altro che mantenere in piedi i divieti di navigazione e di conseguenza di pesca nella zona interessata dalle esercitazioni. Qualche anno fa il parlamento, esattamente nel 2016, il governo aveva deciso che quel disagio andava ripagato nell’unico modo possibile ovvero col denaro ed era stata stabilita nella stessa occasione la cifra che poteva equivalere a quella del ricavo per ogni giorno di lavoro mancato. La procedura stabilisce poi che le somme vengano girate ai Comuni, tra cui quello di Cabras che comunque non è il solo. L’amministrazione lagunare ha comunque concluso a tempo di record l’iter di ripartizione delle somme che finiranno nelle tasche di quasi trecento pescatori che fanno capo a società o a ditte individuali.

Gli uffici dell’amministrazione hanno infatti dato il via libera al pagamento di poco più di 1 milione e 252mila euro: sono gli indennizzi dovuti per quelli che tecnicamente si chiamano gli sgomberi a mare che erano stati appunto ordinati in occasione delle esercitazioni militari che si svolsero nel poligono nel biennio 2018-2019. «I 297 pescatori appartenenti alle sedici società di pesca e alle ditte individuali aventi diritto, riceveranno i rimborsi domani», dichiara la vicesindaca con delega alla Pesca, Alessandra Pinna. La procedura per l’ottenimento dei rimborsi è stata attivata immediatamente dopo la comunicazione dei prospetti inviata da parte del Comando militare dell’Esercito Sardegna avvenuta a fine settembre. La scorsa settimana il ministero Bilancio e Difesa ha confermato l’entità della somma a disposizione dell’amministrazione dallo scorso martedì. L’Ufficio finanziario ha quindi potuto procedere alla liquidazione degli importi indicati nelle liberatorie firmate dalle società beneficiarie che nel frattempo avevano inoltrato i loro prospetti con le varie richieste. «Sono soddisfatta perché siamo riusciti a erogare le somme in tempi rapidissimi – ha aggiunto l’assessora Alessandra Pinna –. È stato un lavoro realizzato in tempi record anche grazie all’acquisto fatto dal Comune di un software particolare che ha consentito un accesso autonomo alla piattaforma ministeriale».

Sembrano ormai lontani i tempi in cui la protesta era aspra e le manifestazioni si susseguivano proprio nella zona del poligono di Capo Frasca. In realtà è stato solamente nell’ottobre 2016, durante il precedente governo di centro sinistra, che ai pescatori era stato riconosciuto il diritto a un indennizzo in quanto danneggiati dalla presenza delle servitù militari nella zona. Sino a quel momento erano rimasti a bocca asciutta, mentre da allora viene costantemente eseguito il conteggio dei giorni di lavoro persi per via delle esercitazioni.

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