La Nuova Sardegna

Oristano

Rapinato e ucciso, la verità arriva dopo 12 anni

di Enrico Carta
Rapinato e ucciso, la verità arriva dopo 12 anni

Soddì, vicino alla soluzione il giallo dell’omicidio Carboni. Oggi conferenza stampa in questura

04 novembre 2020
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SODDÌ. L’avevano annunciata qualche settimana fa, ma ora la svolta per il delitto del pensionato Giuseppino Carboni è davvero arrivata, nonostante siano passati più di dodici anni dal giorno dell’omicidio. Stamattina in questura è stata convocata una conferenza stampa per comunicare le ultime novità – probabilmente degli arresti – sull’assassinio commesso al termine di una rapina il 22 giugno del 2008. Il pensionato era stato aggredito, nella carbonaia che aveva trasformato nella sua casa, da alcune persone che volevano rubargli quei pochi risparmi che custodiva con sé. L’avevano imbavagliato e legato, poi erano andati via con poche centinaia di euro. Giuseppino Carboni era rimasto immobile in terra nella stessa posizione per ore, con la pancia rivolta verso il pavimento e sepolto da un mucchio di coperte. La morte era arrivata qualche ora più tardi per asfissia: imbavagliato, immobile e sormontato dalle coperte, forse anche tramortito, non era stato in grado di resistere.

Le indagini erano partite diverse ore dopo perché in paese ci si era accorti della sua scomparsa solo il giorno successivo, quando dalla sua casa di via Ghilarza non arrivavano segnali di vita quotidiana. L’86enne, che la sera prima aveva cenato dalla sorella Maddalena come sua abitudine, era stato ritrovato attorno alle 9.30 del mattino dopo da un vicino di casa, quando erano passate circa dodici ore dal momento della rapina. Un vuoto che aveva consentito agli assassini – sicuramente fu un delitto commesso da più mani – di allontanarsi in tutta tranquillità dal paese.

Passato il primo periodo e nonostante il fascicolo fosse rimasto aperto a lungo, sul caso calò il silenzio. Ultimamente però la procura aveva deciso di riprendere in mano una serie di indagini per gravi delitti, in particolare omicidi, che non avevano avuto risposta. Si è cercato di ricomporre l’intero mosaico aiutandosi con tecniche e possibilità investigative che nel 2008 non erano ancora a disposizione e proprio durante l’estate è arrivato il primo annuncio da parte della polizia sotto l’avvallo della procura. Gli inquirenti dissero di aver imboccato una pista interessante, ma non aggiunsero altro. Era però il segnale inequivocabile che avessero per le mani qualcosa di concreto.

La conferma è arrivata ieri con la convocazione della conferenza stampa. È facile ipotizzare che ci sia da raccontare ben più di un semplice passo in avanti fatto dalle indagini. Tanto più che alla conferenza stampa, oltre ai vertici della questura e della Squadra mobile coordinata dal dirigente Samuele Cabizzosu e che ha ripreso in mano il caso qualche mese fa, parteciperà anche il procuratore della Repubblica, Ezio Domenico Basso. È il secondo segnale del fatto che la svolta ha portato con sé delle novità molto importanti, probabilmente degli arresti.

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