La Nuova Sardegna

Oristano

Ospedale nel caos tre medici positivi

Ospedale nel caos tre medici positivi

In piazza oggi anche tutte le associazioni di impresa «Siamo con Ordini dei medici, istituzioni e associazioni»

07 novembre 2020
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ORISTANO. La notizia è arrivata in tarda serata e ha gettato ancora più nel caos il San Martino. Tre medici sono risultati positivi al virus. Ad aggiungere danno al danno c’è da tener presente che si tratta di altrettanti anestesisti, presenti e attivi in tutto l’ospedale, che adesso dovrà attivare i protocolli per cercare di contenere quantomeno nei limiti gestibili una situazione che evidentemente sta sfuggendo di mano ai vertici della sanità locale. L’unica buona notizia è che nessuno dei tre medici presenta sintomi significativi. Difficile a questo punto ricostruire la catena dei contatti precedenti e tracciare le persone con cui sono venuti in contatto i tre anestesisti. O meglio tracciare si può, ma si tratta dell’intero ospedale visto che i tre dirigenti prestavano la loro opera non solo nelle sale chirurgiche ma anche nel reparto di anestesia vero e proprio e soprattutto erano a contatto con i pazienti covid, presenti sia nel repartino che al Pronto Soccorso.

La situazione in ospedale non accenna a migliorare. Il pronto soccorso continua a essere bloccato dai pazienti covid, alcuni dei quali sono assistiti con le macchine tipiche della rianimazione proprio nel pronto soccorso e non in reparto.

Mancano le dotazioni sanitarie indispensabili per operare in sicurezza; il sindacato dei medici ha più volte denunciato che le tute usate dal personale a contatto con i pazienti covid non siano a norma. E da ieri si è riguastata la macchina che fa le tac, apparecchiatura indispensabile perchè serve a valutare il livello di compromissione del polmone del paziente in corso di covid conclamato. Se tutto va per il meglio la macchina sarà nuovamente in funzione martedì.

Arriva infine un alt da parte dei medici di famiglia alla disponibilità a effettuare i tamponi rapidi. Il segretario della federazione dei medici di medicina generale di Oristano Alessandro Usaiha infatti scritto una nota alla Regione, alla Ares e alla Assl nella quale si chiede con urgenza che «in prima battuta vengano individuati nei Distretti spazi destinati alle necessità di tamponamento in sicurezza per i cittadini e operatori sanitari e che la scelta di utilizzare i propri studi venga lasciata ai Medici di Famiglia che operano in strutture idonee», e che soprattutto «la fornitura di dispositivi di protezione individuale avvenga tempestivamente da subito e in quantità adeguata alle necessità espresse dai singoli medici. La mancata fornitura di idonei dispostivi sarà motivo di rifiuto della prestazione». Sino a ieri la Assl non ha comunicato se, quanti e quando i dispositivi per i medici di base saranno consegnati.

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