La Nuova Sardegna

ULA TIRSO. Neanche Ula Tirso è rimasta indenne al coronavirus. Ieri l'Ares ha comunicato il primo caso di positività in paese dall'inizio della pandemia confermando il caso sospetto emerso durante l'indagine epidemiologica svolta la scorsa settimana attraverso 217 test antigenici eseguiti a campione su varie fasce della popolazione. Il sindaco ha invitato i compaesani alla massima collaborazione. «L’autorità sanitaria sta ricostruendo la rete dei contatti che saranno messi in isolamento in attesa di effettuare i tamponi. Predisporremo un’ordinanza per ricordare le regole di comportamento e le limitazioni tese a impedire la diffusione del virus, ma faccio appello al senso civico di tutti perché siano rispettate le prescrizioni. Non si deve creare allarmismo ma è necessario tenere alta la guardia», ha raccomandato Danilo Cossu. Dato il repentino cambio di scenario saranno applicate regole ancor più stringenti allo svolgimento della cerimonia di insediamento del consiglio comunale prevista per il 14 novembre alle 10 nell'aula consiliare. «Si svolgerà con le presenze ridotte al minimo», ha fatto sapere il sindaco.

Dopo l'impennata di casi covid a Ghilarza, ieri il sindaco Stefano Licheri ha lanciato un appello alla popolazione. «I quattro nuclei familiari coinvolti hanno avuto contatti con altri soggetti asintomatici e non testati, esorto quindi i cittadini ad astenersi dal frequentare altre famiglie se non all'aperto, per periodi molto brevi e protetti dalle mascherine». Licheri ha suggerito inoltre di limitare le visite tra parenti e di ridurne la durata. Restano fermi a 19 i contagi nella vicina Abbasanta, che ha registrato gli ultimi sei casi lunedì.

La situazione è stazionaria anche a Sedilo, ferma a quota sette dopo un breve periodo con zero positività. Tra le persone che si sono negativizzate e non più in ospedale c'è anche il parroco don Mongili, che aveva trascorso quasi un mese in terapia intensiva. (mac)