La Nuova Sardegna

Oristano

Un tour in bici, virus permettendo

di Michela Cuccu
Un tour in bici, virus permettendo

Partiti dal sud della Francia, padre e figlio hanno già percorso duemila chilometri

24 novembre 2020
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ORISTANO. Sono partiti a settembre, dalla loro cittadina, Florac, nel sud della Francia. Ormai di chilometri ne hanno percorso almeno 2mila, tutti in bicicletta. Thibault e Mahé Forestier, padre e figlio, di 36 e nove anni, avrebbero voluto girare tutta l'Europa, ma l’emergenza covid 19 gli ha un po’ scombinato i programmi e dopo un passaggio in Spagna, si sono, per così dire, “fermati” in Italia. Soprattutto è la Sardegna che hanno percorso letteralmente in lungo e in largo, in un viaggio che, nonostante le precauzioni sanitarie, non ha impedito loro di visitare i luoghi e incontrare le persone. Thibault racconta che appena terminata la stagione nel campeggio dove lavora, hanno messo l’indispensabile nella sacca, l’ha montata sul carrello della sua bicicletta ed insieme il figlio, hanno iniziato il loro viaggio macinando chilometri su chilometri. «Ovviamente prima abbiamo fatto entrambi i test Covid», precisa Thibault «Altrimenti, non saremmo mai potuti partire». A Oristano, dove sono arrivati domenica, dopo essersi trattenuti alcune settimane fra Cagliari e il Sud della Sardegna. «Qui ci tratterremo qualche giorno. Abbiamo visitato il centro storico – ha detto il padre ospite alla Four Rooms Guest House in via Canepa – e ci è piaciuto molto. Avremmo voluto poter visitare l’Antiquarium e le aree archeologiche: purtroppo sono chiuse. Peccato, sarà per un'altra volta. Ma il paesaggio e la costa sono molto interessanti, come del resto in tutta la Sardegna». Thibault è entusiasta del suo viaggio. «Ho incontrato persone cordiali e molto disponibili, visto luoghi meravigliosi e mangiato benissimo». Fra qualche giorno ripartiranno, diretti a Tula, alla scoperta del Logudoro. Da li si sposteranno in Gallura per poi prendere il traghetto verso la Penisola. «Non sappiamo quanti luoghi riusciremo a visitare ora che sono state istituite le zone rosse – dice – ci sarebbe piaciuto visitare la Sicilia, ma anche andare a Napoli e a Nord, poter stare qualche giorno magari a Torino. Pazienza, ci adegueremo e continueremo il nostro viaggio in bicicletta e comunque come e dove sarà possibile». Un viaggio che durerà, secondo i programmi, ancora qualche settimana. Il rientro in Francia è previsto per dicembre. La loro è un’avventura impegnativa. Soprattutto per il piccolo Mahé che si tiene in contatto con la scuola attraverso internet e ogni giorno deve fare i compiti che dalla Francia gli spedisce via mail la sua insegnante.

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