La Nuova Sardegna

Oristano

Ignora l’alt dei carabinieri, aveva 10 chili di marijuana

di Giancarlo Bulla
Ignora l’alt dei carabinieri, aveva 10 chili di marijuana

Agricoltore di Sedilo bloccato dopo un inseguimento sulla 131 a Nuraminis Nella sua auto anche 267 grammi di semi di cannabis: ora è in carcere a Uta

28 novembre 2020
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SEDILO. Andava a più di 100 all’ora, ma non per trovar la bimba sua. Cercava invece di sfuggire ai carabinieri che gli avevano appena mostrato la paletta dell’alt a un posto di controllo. Più che la patente e il libretto, il 39enne agricoltore e allevatore S. T. temeva che controllassero dentro la sua auto perché con sé aveva qualche busta con un carico non del tutto usuale ovvero 10 chili di marijuana essiccata e altri 267 grammi di semi di cannabis. Ha anche provato a giustificarsi dicendo che era tutta sostanza legale con un principio attivo basso, spiegazione poco convincente per i carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Dolianova che avevano dovuto inseguirlo lungo la 131 prima di bloccare la sua fuga.

Qualche minuto prima S. T., 39 anni, non aveva tenuto nel giusto conto la paletta che gli era stata appena mostrata nella zona di Nuraminis e aveva pensato di andare oltre credendo di riuscire a seminare i militari, visto che il resto del seminato l’aveva già raccolto e preparato per farne. Gli uomini dell’Arma però si sono messi a loro volta in auto in tutta fretta e hanno schiacciato il pedale dell’acceleratore, raggiungendo ben presto l’auto di S. T. che, una volta raggiunto, ha deciso di frenare e accostare. La perquisizione ha permesso, in fondo senza troppa difficoltà visto la notevole quantità di marijuana trasportata, di rinvenire lo stupefacente.

A quel punto la posizione dell’allevatore con la passione per l’agricoltura si è messa su una strada alquanto impervia. Ha provato a giocarsi la carta della cannabis sativa, ma dopo la fuga una versione simile non è stata ritenuta convincente. Dove andasse non si sa, dove sia finito invece sì: è in carcere a Uta in attesa delle decisioni della magistratura, mentre la marijuana sequestrata è ora sotto esame al Ris di Cagliari che valuterà il quantitativo di principio attivo presente, fatto da cui dipende l’esito del procedimento appena avviato a suo carico. S. T., da qualche tempo, ha preferito concentrare le sue forze lavorative lonano da Sedilo, scegliendo la zona del Medio Campidano, dove segue in prima persona alcuni terreni. Proveniva da lì? Era diretto a Cagliari? Le indagini serviranno a chiarire anche questi aspetti, mentre Sedilo resta al centro anche di altri casi giudiziari legati proprio alla marijuana.

Qualche settimana fa era stata rinvenuta una piantagione perfettamente coltivata in un terreno comunale, senza che però ne venissero individuati i coltivatori. Anche la cannabis sativa è però al centro di alcuni sequestri che riguardano proprio agricoltori sedilesi, decisi dalla procura che sta operando in maniera intensa su questo settore, dal momento che ritiene legale solamente la coltivazione, ma non la lavorazione e quindi la procedura di essiccazione e di separazione delle infiorescenze dal resto della pianta. Oltre ai sequestri della cannabis, stanno scattando anche le denunce.

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