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Oristano

Eventi culturali fermi, «È quasi un anno che non lavoro più»

Eventi culturali fermi, «È quasi un anno che non lavoro più»

ORISTANO. «È quasi un anno che non lavoro». Tonio Leggieri è un volto noto per gli appassionati della musica live. Non c’è concerto all’aperto senza di lui, che con la sua bancarella, vende dischi e...

29 novembre 2020
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ORISTANO. «È quasi un anno che non lavoro». Tonio Leggieri è un volto noto per gli appassionati della musica live. Non c’è concerto all’aperto senza di lui, che con la sua bancarella, vende dischi e cd degli artisti sul palco. «È il mio lavoro: ho una convenzione apposita – dice –, ma in questo strano anno senza o quasi spettacoli per me è andata malissimo». Il suo sfogo è come un fiume in piena: «Non me la prendo con il covid ma con chi ha deciso che per fermare i contagi bisognasse mettere la cultura in stand by anche laddove non era proprio necessario».

Spiega che alla fine della primavera scorsa tutti gli operatori del settore avevano investito molto per organizzarsi in modo da poter lavorare in sicurezza, riducendo anche il numero degli spettatori per assicurare il necessario distanziamento fisico, «Invece è successo che per far aprire due giorni a Ferragosto le discoteche hanno provocato una catastrofe e, per primi, hanno chiuso teatri, cancellato concerti e spettacoli. Sono decine di migliaia i lavoratori dello spettacolo rimasti senza lavoro. Compreso me».

Non vende solo dischi. Da anni commercia libri low cost in una bancarella che sistema in via Garibaldi, frequentata da una clientela ormai affezionata ma piuttosto selettiva, che cerca edizioni ormai fuori commercio. Il suo è un punto di osservazione privilegiato, fra i negozi e le vetrine del centro di Oristano. «Putroppo – dice – il commercio dentro la città è fortemente penalizzato. Ormai Oristano è letteralmente circondata da centri commerciali, che attirano molti clienti. Scelte che hanno avuto l’effetto di condannare chi lavora nel centro storico». (m.c.)

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