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Personale trasferito al nord, sostituzioni in arrivo ma a tempo

ORISTANO. «È inaccettabile che in piena emergenza pandemica l’Ats continui a spostare il personale dall’ospedale San Martino verso altri presidi in province diverse». Il segretario provinciale della...

05 dicembre 2020
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ORISTANO. «È inaccettabile che in piena emergenza pandemica l’Ats continui a spostare il personale dall’ospedale San Martino verso altri presidi in province diverse». Il segretario provinciale della Uil Fp, Michele Zucca, grida allo scandalo. «In questi giorni il reparto di Medicina, perderà quattro oss», dice. «Si tratta di lavoratrici assunte a Oristano con contratto a tempo determinato, che ora andranno all’ospedale di La Maddalena con un contratto a tempo indeterminato. Al San Martino i posti lasciati vuoti verranno rimpiazzati con nuovi lavoratori ma sempre con contratto a tempo determinato. Ci sarebbe davvero da capire perché non avvengano qui le stabilizzazioni».

Il sindacalista riferisce che qualche tempo fa altri due oss che lavoravano a tempo determinato al San Martino sono stati stabilizzati a Nuoro e Cagliari. «Mi chiedo con quale criterio si stia portando avanti un programma di stabilizzazioni che sta provocando disagi ai lavoratori che non hanno alternative e devono trasferirsi lontano dalle loro famiglie e all’ospedale di Oristano che continua ad essere utilizzato come una palestra, dove addestrare il personale per poi portarlo altrove».

Il segretario della Uil chiederà l’intervento dell’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu. «L’Ats in questo modo sta creando disparità inaccettabili perché non è tollerabile continuare a sottrarre il personale dall’ospedale San Martino e contemporaneamente non consentire alla Assl di Oristano di stabilizzare qui lavoratori sui quali aveva investito per prepararli».

A Laconi invece sono arrivati i primi risultati dalla prima giornata di screening sulla popolazione. I primi 250 tamponi effettuati sono tutti negativi. Questa mattina proseguirà l'attività di screening da parte del personale della Assl e riguarderà 900 persone tra residenti e domiciliati. I test resi gratuitamente alla comunità sono stati voluti dall’amministrazione comunale per monitorare la circolazione del virus nella cittadina, dove la situazione sanitaria si è mostrata nelle scorse settimane piuttosto grave, con numerosi contagi e soprattutto con un focolaio che si è sviluppato all'interno della casa di riposo, dove sono stati contagiati tutti gli ospiti e si sono registrate quattro vittime. Puntuale l'organizzazione che ha coinvolto anche i volontari del gruppo GVS Laconi. Per una maggiore sicurezza, oltre ai test effettuati nei locali dell' ex asilo di Via Michelangelo, in via Aldo Moro è stata allestita anche una postazione Drive In riservata ai cittadini che hanno avuto contatti con un caso di positività accertato o in presenza di sintomi riconducibili al Covid. (mc e iv.ful.)

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