Terralba, Casa Atzeni diventa polo culturale: a gennaio via ai lavori
TERRALBA. Inizieranno a gennaio i lavori per la trasformazione in museo di Casa Atzeni. L’edificio, realizzato a metà del ’900, che il Comune acquistò agli inizi degli anni 2000 per dare una sede all’...
09 dicembre 2020
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TERRALBA. Inizieranno a gennaio i lavori per la trasformazione in museo di Casa Atzeni. L’edificio, realizzato a metà del ’900, che il Comune acquistò agli inizi degli anni 2000 per dare una sede all’archivio storico, ora ospiterà il futuro museo del territorio. Sarà, infatti, un museo archeologico, dove esporre i diversi reperti rinvenuti duranti gli scavi che misero in luce un villaggio nuragico. La vicinanza del sito alla chiesa parrocchiale, fece attribuire i ritrovamenti alla Cultura di san Ciriaco, al quale appunto è dedicata la chiesa.
Oltre ai reperti rinvenuti nel villaggio preistorico, c’è in progetto di esporre i ritrovamenti provenienti da Neapolis, l’insediamento scoperto sulle rive dello stagno di San Giovanni, ma anche i corredi ritrovati all’interno dei resti di alcune ville risalenti alle epoche fenicio punica e romana.
Il sindaco, Sandro Pili, è soddisfatto: «Attraverso il museo, si potrà finalmente far conoscere al pubblico l’immenso patrimonio archeologico del nostro territorio», dice. L’appalto dei lavori di ristrutturazione di casa Atzeni, è stato affidato qualche mese fa a una impresa specializzata di Agrigento. Gli interventi costeranno poco meno di mezzo milione, con un finanziamento per il 90 per cento da parte di un’azienda privata che sarà anche sponsor dell’operazione e il restante 10 per cento con i fondi del bilancio comunale. Una volta completato, si dovrà provvedere alla gestione del museo che sarà affidato a una società o a una cooperativa. «Confidiamo che il museo, oltre a rappresentare un’importante operazione culturale – conclude il sindaco – diventi anche un’opportunità per l’occupazione». (m.c.)
Oltre ai reperti rinvenuti nel villaggio preistorico, c’è in progetto di esporre i ritrovamenti provenienti da Neapolis, l’insediamento scoperto sulle rive dello stagno di San Giovanni, ma anche i corredi ritrovati all’interno dei resti di alcune ville risalenti alle epoche fenicio punica e romana.
Il sindaco, Sandro Pili, è soddisfatto: «Attraverso il museo, si potrà finalmente far conoscere al pubblico l’immenso patrimonio archeologico del nostro territorio», dice. L’appalto dei lavori di ristrutturazione di casa Atzeni, è stato affidato qualche mese fa a una impresa specializzata di Agrigento. Gli interventi costeranno poco meno di mezzo milione, con un finanziamento per il 90 per cento da parte di un’azienda privata che sarà anche sponsor dell’operazione e il restante 10 per cento con i fondi del bilancio comunale. Una volta completato, si dovrà provvedere alla gestione del museo che sarà affidato a una società o a una cooperativa. «Confidiamo che il museo, oltre a rappresentare un’importante operazione culturale – conclude il sindaco – diventi anche un’opportunità per l’occupazione». (m.c.)