La Nuova Sardegna

Oristano

Via il direttore del San Martino

di Enrico Carta
Via il direttore del San Martino

Dall’Ares cartellino rosso in arrivo per Sergio Pili. Da oggi Medicina ospita solo pazienti covid

09 dicembre 2020
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ORISTANO. Tempo scaduto e cartellino rosso in arrivo. Con tutta probabilità, la delibera, che sancisce la fine dell’avventura alla guida della direzione sanitaria del San Martino del dottor Sergio Pili, verrà firmata già oggi dal commissario straordinario dell’Ares Massimo Temussi. Anche nel caso in cui la decisione non venisse presa oggi, il direttore sanitario, al centro della bufera per la gestione dell’ospedale, verrà rimosso dall’incarico quanto prima. Non pare infatti che ci sia l’intenzione di aspettare oltre visti i problemi che quotidianamente stanno affliggendo il presidio.

Al San Martino, da diverso tempo, ogni volta che si prova a coprire una falla, se ne apre un’altra ancora più grande. E così, dopo poco più di un anno di direzione, a Sergio Pili verrà dato il benservito. Che la sua posizione fosse traballante lo si era capito ancor più negli ultimi giorni, quando addirittura i sindaci del distretto sanitario si erano aggiunti ai sindacati e al comitato di cittadini che da tempo chiedevano la nomina di un professionista da affiancare alla direttrice dell’Assl Valentina Marras e di conseguenza il commissariamento, nei fatti, del San Martino. Ovviamente facendo saltare l’uomo di punta, contestatissimo per la gestione covid.

Chi arriverà? Ancora è tutto in ballo, anche se il nome che viene fatto con più insistenza è quello dell’urologo Vincenzo Pecoraro, che all’ospedale oristanese lavora da tempo e che ha anche conoscenza del mondo politico visto che siede in consiglio comunale. Che poi da qualche mese abbia formato, in solitaria, il gruppo dell’Udc potrebbe essere un ulteriore indizio sulla rotta che sta prendendo la questione della direzione del San Martino.

Proprio l’ospedale è il grande malato, visto che oggi subirà un altro pesante colpo: il trasferimento dei pazienti dal reparto Covid al reparto di Medicina, peraltro già pieno di contagiati, sancirà la momentanea chiusura di quest’ultimo a qualsiasi altro tipo di paziente. Il punto di riferimento per la Medicina diventa l’ospedale di Bosa – il contrario di quanto affermato dall’Assl non più di dieci giorni fa –, da cui andranno via i pazienti Covid che troveranno posto proprio al San Martino. Il tempo di sanificare e l’ospedale della Planargia sarà pronto per i primi ricoveri non covid, sebbene in una struttura che non garantisce le stesse possibilità del capoluogo.

Nel frattempo la situazione al Pronto Soccorso rimane quanto mai complessa. Occupato in parte da pazienti covid, continua a non avere il personale necessario per garantire il servizio senza costringere medici e personale in genere a turni impossibili. Anche il notturno di due sere fa è stato coperto da un solo medico, come ormai avviene per la maggior parte dei turni non giornalieri.

Da ultimo, sembra inattuabile la soluzione proposta dal comitato per la salute dei cittadini della provincia, che aveva suggerito il trasferimento dei pazienti covid da Oristano agli ospedali di Bosa e Ghilarza, con lo scopo proprio di liberare il Pronto Soccorso del San Martino e rendere libero l’ospedale DEA di I livello. Si ipotizzava di potenziare la rete di gas medicali così da rendere funzionali alle necessità attuali gli altri due ospedali della provincia, ma non è un’operazione fattibile. Lo stesso Massimo Temussi ha infatti già dovuto sollevare bandiera bianca perché la rete di gas medicali attuale non è migliorabile in due settimane, come invece il comitato proponeva. La verità è che, come rimarcano i portavoce, durante l’estate, a queste cose non si è pensato e ora è tardi per avere migliorie in tempi rapidi.

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