Progetto Riberas, finalmente si parte
di Piero Marongiu
Entro pochi mesi via ai lavori di riqualificazione in ottica turistica di una vasta area che costeggia il lungo stagno
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CABRAS. Una serie di interventi di riqualificazione interesseranno a breve il tratto del lungo Stagno che va dalla piazza Stagno fino all’incrocio con la via Gallura.
L’obiettivo degli amministratori è quello di rendere fruibile a tutti, locali e turisti, l’area nota ai cabraresi con il nome di “Riberas”.
«Con l’intervento raggiungiamo l’importante obiettivo di migliorare l’accessibilità fisica all’area, soprattutto quella ciclopedonale, compatibilmente con i caratteri ambientali e paesaggistici, nonché cominciamo a mettere mano a un’area paesaggistica strategica per Cabras – ha detto il sindaco Andrea Abis – ponendo in risalto l’accessibilità culturale e naturalistica, intesa come possibilità di cogliere nella sua pienezza i significati che il luogo veicola. E questo è il primo dei tre progetti in programma per i prossimi due anni».
Il progetto, finanziato con circa 200 mila euro dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale, 2014-20, destinato alla Sardegna, arriva grazie ad un bando indetto dal Gal Sinis, vinto dall’amministrazione cabrarese.
Le opere previste miglioreranno la vivibilità del lungo stagno e a lavori ultimati conferiranno un’immagine migliore alla cittadina lagunare. Il progetto definitivo, approvato nell’ultima riunione di giunta Comunale, è già stato inserito nel piano triennale per le opere pubbliche. Il sindaco Andrea Abis e l’assessore all’urbanistica Enrico Giordano, confidano nella conclusione più celere possibile degli aspetti legati alla burocrazia, in alcuni casi resa meno farraginosa dalle norme anticovid messe in campo a sostegno dell’economia, e di iniziare i lavori entro i primi mesi del prossimo anno. Il tratto interessato agli interventi di riqualificazione è di alto pregio naturalistico e ambientale, per questo motivo monitorato dalle associazioni ambientaliste locali che da anni ne denunciano lo stato di incuria e degrado in cui si trova.
Tra le canne, cresciute a dismisura, vi si trovano dei veri e propri ricettacoli di rifiuti di ogni genere. Le stesse associazioni chiedono una maggiore attenzione verso il lungo stagno.
«Poiché – hanno detto in più occasioni – quell’area ha tutte le potenzialità per diventare una risorsa in grado di garantire un gettito economico per la comunità». Si tratta di proteste e suggerimenti che l’amministrazione pare aver raccolto e fatto proprie, progettando il recupero dell’area.
Il lavori prevedono la manutenzione straordinaria del percorso pedonale già tracciato dal progetto “Riberas”: un progetto del quale facevano parte anche i Comuni di Riola Sardo e Santa Giusta con quello di Cabras capofila, che, tra il 2006 e il 2007, aveva ottenuto un finanziamento di oltre 7 milioni di euro.
Con la quota arrivata a Cabras vennero realizzate alcune opere che nel tempo non sono mai state manutenute, tanto che risultano completamente degradate e irrecuperabili.
«Il nostro progetto con quegli interventi non c’entra nulla – sottolinea l’assessore Enrio Giordano – infatti, raggiunge diversi obiettivi, sia da un punto di vista naturalistico, con la manutenzione straordinaria delle aree verdi, del percorso e della cartellonistica sia sotto il profilo di una migliore fruizione dell’area a residenti e turisti. In più si attua un miglioramento della qualità delle acque meteoriche di raccolta che confluiscono nello stagno».
L’obiettivo degli amministratori è quello di rendere fruibile a tutti, locali e turisti, l’area nota ai cabraresi con il nome di “Riberas”.
«Con l’intervento raggiungiamo l’importante obiettivo di migliorare l’accessibilità fisica all’area, soprattutto quella ciclopedonale, compatibilmente con i caratteri ambientali e paesaggistici, nonché cominciamo a mettere mano a un’area paesaggistica strategica per Cabras – ha detto il sindaco Andrea Abis – ponendo in risalto l’accessibilità culturale e naturalistica, intesa come possibilità di cogliere nella sua pienezza i significati che il luogo veicola. E questo è il primo dei tre progetti in programma per i prossimi due anni».
Il progetto, finanziato con circa 200 mila euro dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale, 2014-20, destinato alla Sardegna, arriva grazie ad un bando indetto dal Gal Sinis, vinto dall’amministrazione cabrarese.
Le opere previste miglioreranno la vivibilità del lungo stagno e a lavori ultimati conferiranno un’immagine migliore alla cittadina lagunare. Il progetto definitivo, approvato nell’ultima riunione di giunta Comunale, è già stato inserito nel piano triennale per le opere pubbliche. Il sindaco Andrea Abis e l’assessore all’urbanistica Enrico Giordano, confidano nella conclusione più celere possibile degli aspetti legati alla burocrazia, in alcuni casi resa meno farraginosa dalle norme anticovid messe in campo a sostegno dell’economia, e di iniziare i lavori entro i primi mesi del prossimo anno. Il tratto interessato agli interventi di riqualificazione è di alto pregio naturalistico e ambientale, per questo motivo monitorato dalle associazioni ambientaliste locali che da anni ne denunciano lo stato di incuria e degrado in cui si trova.
Tra le canne, cresciute a dismisura, vi si trovano dei veri e propri ricettacoli di rifiuti di ogni genere. Le stesse associazioni chiedono una maggiore attenzione verso il lungo stagno.
«Poiché – hanno detto in più occasioni – quell’area ha tutte le potenzialità per diventare una risorsa in grado di garantire un gettito economico per la comunità». Si tratta di proteste e suggerimenti che l’amministrazione pare aver raccolto e fatto proprie, progettando il recupero dell’area.
Il lavori prevedono la manutenzione straordinaria del percorso pedonale già tracciato dal progetto “Riberas”: un progetto del quale facevano parte anche i Comuni di Riola Sardo e Santa Giusta con quello di Cabras capofila, che, tra il 2006 e il 2007, aveva ottenuto un finanziamento di oltre 7 milioni di euro.
Con la quota arrivata a Cabras vennero realizzate alcune opere che nel tempo non sono mai state manutenute, tanto che risultano completamente degradate e irrecuperabili.
«Il nostro progetto con quegli interventi non c’entra nulla – sottolinea l’assessore Enrio Giordano – infatti, raggiunge diversi obiettivi, sia da un punto di vista naturalistico, con la manutenzione straordinaria delle aree verdi, del percorso e della cartellonistica sia sotto il profilo di una migliore fruizione dell’area a residenti e turisti. In più si attua un miglioramento della qualità delle acque meteoriche di raccolta che confluiscono nello stagno».