La Nuova Sardegna

Oristano

Museo cultura giudicale, nominati i rappresentanti

Museo cultura giudicale, nominati i rappresentanti

Ripartenza dopo lo stop per il fallimento della società incaricata dell’allestimento Due poli espositivi. L’assessore Sanna: «Finalmente si ricomincia a lavorare» 

30 dicembre 2020
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ORISTANO. Il lavoro per riallacciare i nodi è cominciato. I risultati non saranno immediati e ci vorrà ancora del tempo, ma la macchina organizzativa per il Museo della Cultura Giudicale si è rimessa davvero in moto, dopo anni di silenzio che avevano fatto temere che il grande progetto regionale ideato agli inizi degli anni Duemila non avrebbe mai visto la luce. Lo conferma l'assessore alla Cultura e vicesindaco Massimiliano Sanna: «Finalmente si rincomincia a lavorare. Il Comune ha nominato i suoi due rappresentanti all'interno del comitato tecnico scientifico che deve curare la collezione del museo e si sono già svolti due incontri tra novembre e dicembre». Del progetto se ne parla da quasi vent'anni: realizzare a Oristano, il Museo sardo della Cultura Giudicale e a Sanluri il centro di documentazione collegato. Dopo anni di trattative tra la Regione, i due Comuni, la Provincia di Oristano e il Ministero si era arrivati nel 2014 a una svolta. Tutto era pronto ed era stata completata anche la procedura pubblica per individuare la ditta che si sarebbe dovuta occupare dell'allestimento. Si trattava della romana Unicity, che però venne poco tempo dopo travolta dalla decisione dell'allora ministro della Cultura Franceschini di toglierle la gestione del portale turistico online Promuovitalia. Cominciò una fase di difficoltà, culminata l'anno scorso con la dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale di Roma. Nel frattempo, l'allestimento del museo giudicale si era arenato e fino a qualche settimana fa sembrava che non sarebbe mai ripartito. La Regione, però, ha deciso di non lasciar cadere nel dimenticatoio l'idea, per la quale sono già state spese ingenti risorse, e ha costituito un nuovo comitato scientifico, che stilerà una relazione sulla base della quale si procederà ad un nuovo progetto di allestimento. La sede del museo sarà palazzo Arcais in via Dritta, di proprietà della Provincia, ristrutturato negli anni scorsi proprio in vista di questa nuova funzione. Maurizio Casu, presidente dell'Istituto Storico Arborense, è uno dei due rappresentanti del Comune nel comitato: «Si tratterà di un museo di importanza regionale, che accoglierà reperti provenienti da tutta l'isola e legati all'epoca giudicale, come per esempio i relitti delle navi risalenti al XIII secolo rinvenuti a Olbia, ma anche iscrizioni, epigrafi e monili». Grande spazio, oltre che all'esposizione, sarà dedicato anche a sistemi multimediali: «Sarà un museo interattivo – prosegue Casu – e all'ultimo piano del palazzo ci saranno degli spazi dedicati all'attività didattica». Il lavoro del comitato, in cui sono presenti i rappresentanti degli enti locali coinvolti, della Regione e del ministero, va avanti per ora a pieno ritmo. Forse è la volta buona.

Davide Pinna

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