La Nuova Sardegna

Oristano

Il teatro riapre ma soltanto a metà

di Davide Pinna
Il teatro riapre ma soltanto a metà

Il Comune cerca un gestore per il Garau che però non avrà a disposizione i 120 posti della galleria e molti camerini

31 dicembre 2020
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ORISTANO. Impresario cercasi. Dopo anni di chiusura e con l’imminente conclusione di una parte dei lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza, il Comune si mette alla ricerca di un gestore per il teatro Garau. Lo fa con un bando pubblico, a cui sarà possibile partecipare sino alle 13 del 1° marzo 2021: la concessione durerà tre anni e il canone annuale è di 10mila euro. Non tutta la struttura, però, sarà a disposizione del nuovo gestore. I 700mila euro spesi dall’amministrazione, infatti, non si sono rivelati sufficienti per completare tutti i lavori di cui necessita il teatro. Ne servono, verosimilmente, altri 500mila. Così, non è stato possibile svolgere alcun intervento nel foyer e nell’area dove sono ospitati molti camerini. Per questi bisognerà attendere una seconda tranche di lavori, il cui progetto definitivo è stato approvato dalla giunta il 1° dicembre.

Questo ha comportato la necessità di spostare l’accesso da via Parpaglia a via Serneste e inoltre, stando alle affermazioni rilasciate dai progettisti alle commissioni Cultura e Lavori pubblici, ci sarà a disposizione un numero limitato di camerini, fatto non secondario dato che si parla di un teatro. Non solo, contrariamente a quanto detto in quella stessa seduta della commissione, la galleria non sarà aperta al pubblico. Il bando, infatti, riguarda solo i 270 posti della platea ed esclude i circa 120 della galleria. Il motivo è da ricercare nella disposizione delle uscite di emergenza, ridotte a causa della chiusura dell’atrio.

Se in un primo momento era stata fatta l’ipotesi di scaricare l’esecuzione dei lavori sul nuovo concessionario, ora è chiaro che sarà il Comune a occuparsene. Quando e con quali risorse, però, ancora non è dato saperlo. Nel caso in cui si riuscisse a intervenire durante i tre anni della concessione, le attività teatrali non sarebbero costrette a fermarsi. Al massimo, se i lavori venissero conclusi prima della scadenza, il contratto potrebbe essere riformulato per consentire al gestore di utilizzare la struttura al massimo delle sue potenzialità. In caso di mancato svolgimento dei lavori, l’amministrazione potrebbe invece decidere di negoziare un rinnovo contrattuale per altri tre anni.

Il bando è riservato agli operatori economici con esperienza quinquennale nella gestione di teatri con oltre 250 posti e nell’offerta dovrà essere presentato un progetto culturale sulle attività da realizzare all’interno della struttura. Dieci giornate, ogni anno, andranno riservate gratuitamente alle attività organizzate dal Comune, mentre per il resto la programmazione potrà spaziare dalla prosa alla musica, passando per il balletto e le rassegne cinematografiche. I criteri di valutazione delle offerte non riguardano l’aspetto economico, ma solo quello tecnico e la voce più rilevante, con 50 punti, è quella legata al programma triennale di attività culturali.

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