La Nuova Sardegna

Oristano

Reparti riaperti, ma senza medici

di Enrico Carta
Reparti riaperti, ma senza medici

Il piano di assunzioni della Regione non dà risultati: in servizio solo 4 dottori dei 18 annunciati

31 dicembre 2020
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ORISTANO. Eppur si muove. Impercettibilmente, ma sembra davvero aver imboccato la direzione giusta dopo settimane. La sanità oristanese, arenata nelle secche del covid e di decisioni tanto contestate quanto inefficaci alla prova dei fatti, tenta di invertire la rotta. I primi segnali li si sono già avuti ieri, ma serve davvero l’alta marea perché la chiglia riesca a raggiungere acque in cui navigare per lo meno con qualche nodo di velocità. Se non altro, già ieri il pronto soccorso non era ingolfato come accadeva da settimane e il reparto di Medicina è ormai a un passo da riprendere un minimo di funzionalità, dopo la serrata dovuta alla presenza di pazienti covid. Il vero scoglio contro cui ora bisogna fare i conti è però la carenza di medici e infatti tutto procede al momento a scartamento ridotto. Sperando che duri e non sia l’ennesimo petardo che, dopo il botto, si è sbriciolato.

Medicina ci riprova. L’ordine di servizio per la riapertura di Medicina è arrivato. Prevede che in reparto siano ospitati 20 pazienti, nessuno dei quali deve essere positivo – per questi ultimi c’è il reparto apposito di Ghilarza, dove, come precisa l’Assl non sono arrivati due giorni fa pazienti dal Pronto soccorso o da Medicina –. Il problema è che in corsia ci saranno solo 5 medici, ovviamente non tutti contemporaneamente, perché non possono certo lavorare 24 ore al giorno e 7 giorni su 7. Non va meglio a Ghilarza, dove invece sono in servizio appena 4 medici, che vuol dire un dottore per turno con a disposizione un solo infermiere – non di soli medici vive la sanità –.

Le assunzioni fantasma. La carenza di personale, a dispetto degli annunci roboanti fatti a ottobre, continua a essere il vero problema. Del piano di assunzioni che l’assessore Nieddu e l’Ares Ats avevano annunciato quasi tre mesi fa, Oristano ha visto solo le briciole, ma probabilmente la situazione non è mutata di molto negli altri ospedali dell’isola. Erano state annunciate almeno 18 assunzioni col bando tanto reclamizzato, ma l’Assl oristanese ha potuto contare su un rinforzo di appena 4 medici di primo pelo, i quali però hanno quasi sempre il problema di dover essere affiancati da chi in corsia ci sta da anni.

I container. L’Assl, chiamata in causa dall’articolo pubblicato ieri sulla Nuova, in cui si evidenziava come, a dispetto degli annunci fatti più di due settimane fa, i container che dovevano fungere da supporto al Pronto soccorso fossero ancora parcheggiati accanto alla recinzione dell’ospedale San Martino, ha chiarito meglio i termini della vicenda: «I tre container di proprietà della Protezione Civile sono stati formalmente assegnati alla Assl di Oristano lunedì 28 dicembre, appena tre giorni fa. Prima, l’Assl di Oristano non ne poteva disporre. Compatibilmente con le condizioni meteorologiche, che stanno rallentando sensibilmente i lavori, il personale della Protezione Civile, con grande impegno e celerità, sta procedendo a smontare le tende e i gazebi allestiti nel piazzale antistante il Pronto soccorso per far posto ai tre container, uno dei quali si trova già all’interno dell’area ospedaliera. Non appena il piazzale sarà liberato dalle tensostrutture, si procederà all'installazione delle strutture mobili, con le rispettive piattaforme d’accesso. Per ciò che riguarda il riscaldamento, nel caso in cui le macchine già presenti non fossero funzionanti, si procederà a reperire soluzioni rapide che consentano la climatizzazione delle strutture. I container, che sono già stati sanificati, saranno a disposizione del Pronto Soccorso per il pretriage e le visite specialistiche dei pazienti in attesa dell'esito del test, svolgendo quindi una funzione di filtro».

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