La Nuova Sardegna

Oristano

Reddito di cittadinanza, al lavoro chi lo prende

di Davide Pinna
Reddito di cittadinanza, al lavoro chi lo prende

I Comuni presentano i Progetti Utili alla Collettività per coinvolgere 1.124 persone Sette cooperative e onlus gestiranno l’esercito di coloro che lo percepiscono

07 gennaio 2021
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ORISTANO. Un battaglione. Sono 1.124 le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza che i comuni vorrebbero arruolare per lo svolgimento dei Progetti Utili alla Collettività. A gestire le procedure dovrebbero pensarci sette enti del terzo settore, cooperative e onlus dunque, che hanno risposto positivamente al bando pubblicato in autunno dal distretto Plus di Oristano. La notizia arriva proprio mentre l’abolizione del reddito di cittadinanza è al centro delle trattative sulla sopravvivenza del governo Conte bis, ma la norma che prevede l’impiego dei percettori di reddito nei progetti per la collettività esiste fin da quando la misura di assistenza è stata approvata, nell’aprile 2019. Eppure, esattamente come per le prospettive di inserimento professionale di cui avrebbero dovuto occuparsi i navigator, fino a oggi non c’era traccia. E non tanto per responsabilità degli enti locali che, anzi, scalpitano per avere manodopera fresca (e gratuita) come dimostrano i numeri.

A guidare la fila ci pensano Cabras e Santa Giusta, che rispettivamente prevedono di impiegare nei progetti 202 e 171 percettori di reddito di cittadinanza. Ben distanziati Samugheo, 84, e Solarussa, 76, mentre il capoluogo si piazza quarto, con 75. Seguono Nurachi, Simaxis, San Vero Milis e Zerfaliu con un numero previsto tra 56 e 40. Fra 30 e 20 ci sono Riola Sardo, Zeddiani, Narbolia, Siamaggiore, Tramatza, Baratili San Pietro, Bauladu, Milis e Ollastra. Infine, sotto la soglia dei 20 Palmas Arborea, Allai, Siapiccia, Villanova Truschedu, Villaurbana e Siamanna.

Che queste prospettive poi si trasformino in numeri reali è improbabile, anche considerando che sono sette i soggetti che si sono resi disponibili allo sviluppo dei Progetti. Cinque sono sicuri: le cooperative Adalia di Cabras, Digitabile di Oristano, L’Assistenza di Riola Sardo e il Seme e Irde Nostru di Santa Giusta. Altri due saranno sottoposti a ulteriori verifiche perché le manifestazioni d’interesse sono pervenute più tardi: si tratta della coop Cultour di Cabras e dell’associazione Contea di Oristano.

In che tipo di progetti saranno impiegati i percettori del reddito di cittadinanza coinvolti? In primo luogo va chiarito che non si tratta di lavoro vero e proprio. I Puc non potranno riguardare opere e lavori pubblici e il personale non potrà essere impiegato in sostituzione dei dipendenti degli enti locali. I progetti piuttosto dovranno riguardare attività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Così, per esempio, Cabras cerca 40 persone che si occupino di cura e manutenzione dei percorsi naturalistici e della vigilanza sugli accessi e sul rispetto delle norme nelle spiagge. Oristano vorrebbe 14 persone da impiegare nella sorveglianza degli accessi alle scuole e sugli scuolabus e 15 per l’assistenza agli anziani, magari anche con piccole manutenzioni domestiche. Santa Giusta vorrebbe 50 persone per curare le aree verdi e gli arredi urbani ed extraurbani e raccogliere i rifiuti abbandonati e Samugheo 33 per la messa in sicurezza e il restauro delle aree riservate ai bambini.

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