La Nuova Sardegna

Oristano

il padre condannato solo per maltrattamenti 

La neonata cadde in terra, ma non fu tentato omicidio

La neonata cadde in terra, ma non fu tentato omicidio

ORISTANO. Condanna sì, ma non per il tentato omicidio della figlioletta. Il padre sconterà quattro anni e dieci mesi, pena frutto delle imputazioni per lesioni e maltrattamenti perpetrati nei...

08 gennaio 2021
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ORISTANO. Condanna sì, ma non per il tentato omicidio della figlioletta. Il padre sconterà quattro anni e dieci mesi, pena frutto delle imputazioni per lesioni e maltrattamenti perpetrati nei confronti della moglie, ma la sentenza si porta dietro anche l’assoluzione per il reato più grave per il quale era finito sotto processo davanti ai giudici del collegio presieduto da Elisa Marras, giudicesse a latere Federica Fulgheri e Serena Corrias. Quando fu raggiunto da un ordine di custodia cautelare, il 44enne si trovava già in carcere proprio per i suoi comportamenti violenti nei confronti della moglie.

Ben peggiore era però il reato che gli veniva contestato e che ha portato il pubblico ministero Silvia Mascia a chiedere la condanna a tredici anni e quattro mesi. Rifacendosi alle parole dette dalla moglie nell’incidente probatorio e alla testimonianza dell’altra figlia avvenuta con un’audizione protetta, l’accusa riteneva che il padre avesse strappato dalle mani della moglie la neonata, che allora aveva appena 45 giorni, e l’avesse gettata a terra o comunque l’avesse lasciata cadere da un altezza di circa un metro e mezzo. Solo un miracolo salvò la piccola che passò appena due giorni in ospedale e tra l’altro senza grossi traumi.

Le tesi dell’accusa hanno trovato sponda nelle parole dell’avvocatessa di parte civile Laura Onida, la quale a sua volta ha sostenuto che quel gesto, avvenuto al termine dell’ennesimo litigio tra la coppia, fosse una ritorsione nei confronti della compagna. La difesa, affidata all’avvocato Giuseppe Onorato, ha invece evidenziato come non ci fossero prove che davvero il padre avesse lasciato cadere la piccola, considerando che la possibilità che l’avesse addirittura scagliata sul pavimento era stata già esclusa dal perito. Un particolare poi è stato evidenziato e può essere stato quello decisivo nella decisione dei giudici: nel momento in cui la piccola finisce a terra, il primo ad attivarsi per chiedere soccorso medico fu proprio il genitore. (e.carta)

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