La Nuova Sardegna

Oristano

Abusiva la via ferrata per il castello di Medusa

di Maria Antonietta Cossu
Abusiva la via ferrata per il castello di Medusa

Samugheo, il percorso per l’arrampicata e il trekking è pieno di installazioni non autorizzate

10 gennaio 2021
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SAMUGHEO. Per molto tempo la strada ferrata che cinge la parete sottostante Castel Medusa è stata battuta da rocciatori e appassionati di sport estremi e ora si scopre che l’opera è stata realizzata senza autorizzazione. La presenza di un’installazione abusiva sotto il promontorio in cui si trovano i ruderi del maniero medievale è stata denunciata dall’associazione Mountain Wilderness Italia, che a luglio aveva presentato un esposto alle autorità.

Dalle indagini svolte dal Corpo forestale e dal successivo sopralluogo dei tecnici comunali è emerso che i supporti per l’arrampicata e il trekking erano stati installati senza l’acquisizione dei preventivi pareri degli organismi di tutela ambientale e paesaggistica e dei permessi di competenza dell’ente locale. In via precauzionale l’Ufficio tecnico di Samugheo ha emesso un’ordinanza per interdire l’accesso alla via ferrata ricavata «senza alcun titolo abilitativo» lungo i fianchi dello strapiombo sul rio Araxisi.

L’accesso sarà interdetto fino a quando non verrà stabilito cosa fare dell’installazione formata da una corda metallica lunga 350 metri e dai supporti per gli agganci. La decisione non è affatto scontata dal momento che la rimozione delle opere non è la prima opzione presa in considerazione dalla giunta comunale. L'esecutivo si è infatti riservato la facoltà di acquisire gli allestimenti al patrimonio comunale. «Compatibilmente con la norma sui siti gravati da vincoli paesaggistici», precisa il sindaco Basilio Patta, che chiarisce: «L’area di Castel Medusa è al centro di un progetto di valorizzazione turistica finanziato con i fondi della programmazione territoriale che prevede la realizzazione di un ponte tibetano e di percorsi attrezzati che si ricollegheranno alla pineta di Su Pranu de is Frocchiddos, dove nascerà il parco avventura. La via ferrata sarebbe quindi un pezzo di quel puzzle che vorremmo comporre per creare ricadute economiche e occupazionali».

Ma le installazioni abusive resteranno al loro posto solo con l’eventuale benestare degli organismi di tutela. «Siamo ancora in fase di accertamento – puntualizza Patta –. Non si tratta di opere edificate e l’ordinanza è stata emessa a tutela dell’incolumità pubblica e dell’integrità del sito in attesa di capire dagli esperti in che direzione potremo procedere nel pieno rispetto della legge. Se l’acquisizione non sarà legalmente possibile le opere saranno rimosse».

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