La Nuova Sardegna

Oristano

bimba contesa 

Figlioletta affidata al padre, sit in di solidarietà per la mamma

Figlioletta affidata al padre, sit in di solidarietà per la mamma

ORISTANO. Lunedì non sarà sola. Accusata di sottrazione di minore, la madre di un paese della Marmilla avrà accanto a sé diverse persone. La Commissione comunale per le Pari opportunità ha infatti...

10 gennaio 2021
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ORISTANO. Lunedì non sarà sola. Accusata di sottrazione di minore, la madre di un paese della Marmilla avrà accanto a sé diverse persone. La Commissione comunale per le Pari opportunità ha infatti deciso di manifestare davanti al tribunale per manifestare la sua vicinanza alla donna finita sotto processo per una vicenda quanto mai controversa: accusata di aver lasciato la casa coniugale a Viterbo dopo aver segnalato alle forze dell’ordine i comportamenti del marito, portò con sé la figlia in Sardegna. Aveva trovato rifugio a casa dei genitori, poi però un provvedimento del tribunale laziale ordinò che la bimba dovesse essere affidata al padre. Intervennero i carabinieri e da allora, la madre fa la spola tra la Sardegna e Viterbo per poter avere qualche ora da passare con la figlioletta, ma sempre in audizione protetta. La Commissione Pari opportunità aveva seguito sin dall’inizio la vicenda: nel 2018 si era espressa a supporto della madre ora imputata, che da tempo conduce una battaglia giudiziaria per poter stare accanto alla bambina che col covid ha ancora più difficoltà a vedere.

«A tutt’oggi – dice la presidentessa della Commissione, Pasqualina Pippia – da parte nostra l’interesse per la vicenda prosegue e, in particolare, manifestiamo la nostra preoccupazione nei confronti della bambina, portata via dalla Sardegna circa due anni e mezzo fa e che da allora non può frequentare né la madre né la famiglia materna in maniera naturale». La presidentessa denuncia una situazione drammatica: «In questo modo alla bambina viene così negato l’anelato diritto alla bigenitorialità. Per questo motivo non condividiamo il fatto che a fare le spese di una situazione definita formalmente come “conflitto genitoriale”, sia la parte più fragile e innocente, la bambina, la quale non conosce minimamente le motivazioni di regole imposte le, negandole il suo diritto naturale a vivere serenamente e senza limiti affettivi, anche il legame con la propria madre, oltre che col padre».

La vicenda domani avrà l’ennesima puntata davanti ai giudici del tribunale di Oristano, mentre in quello di Viterbo, oltre alle questioni legate all’affidamento della bimba, erano state archivate le denunce fatte dalla madre nei confronti del padre della piccola per maltrattamenti. (m.c.)

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