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Incubo acqua, non potabile ancora per molto
di Piero Marongiu
MILIS. L’acqua che alimenta la rete idrica del paese è torbida da alcune settimane, ma questa volta il gestore unico non c’entra nulla. La responsabilità del fenomeno, che sta causando parecchi...
10 gennaio 2021
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MILIS. L’acqua che alimenta la rete idrica del paese è torbida da alcune settimane, ma questa volta il gestore unico non c’entra nulla. La responsabilità del fenomeno, che sta causando parecchi disagi alla popolazione, è da attribuire all’eccessiva piovosità dell’ultimo periodo. E la soluzione del problema non sembra ottenibile in tempi brevi. Per il momento l’approvvigionamento idrico per usi alimentari e igienici viene garantito dalle autocisterne di Abbanoa, una soluzione temporanea che attenua un po’ i disagi ma non li elimina.
Il sindaco Sergio Vacca ha segnalato l’anomalia al presidente di Egas con una lettera, la cui copia è stata inviata anche al Prefetto, nella quale rappresenta la situazione e chiede interventi risoluti a un problema risalente agli anni ’50 e ’60, periodo in cui venne realizzato l’acquedotto, la cui alimentazione avviene con l’acqua estratta dalle falde presenti nel Montiferru a una profondità di un centinaio di metri. Quando le piogge sono abbondanti, come in queste ultime settimane, si infiltrano materiali che si trovano all’interno delle fessure e questo fenomeno determina la torbidità dell’acqua.
«È un processo naturale – spiega Vacca –, e in maniera naturale deve rientrare nella normalità». Nel frattempo però i problemi permangono. «Qualche giorno fa – prosegue il primo cittadino – ho incontrato l’amministratore delegato di Abbanoa, col quale abbiamo individuato una soluzione, costituita dal filtraggio dell’acqua attraverso un impianto idoneo. Per attuarlo però è necessario un finanziamento, che consenta di risolvere il problema». Sergio Vacca ha altresì chiesto un incontro al Presidente di Egas per esaminare la questione, che riguarda molti altri centri dell’isola, il cui approvvigionamento idrico avviene analogamente a quello di Milis. Un incontro che getti le basi per trovare una soluzione definitiva. È stata invece scartata l’ipotesi di alimentare l’acquedotto milese attraverso la realizzazione di una linea proveniente dall’impianto di potabilizzazione di Silì, ritenuta non idonea dall’amministrazione comunale e dalla popolazione.
Il sindaco Sergio Vacca ha segnalato l’anomalia al presidente di Egas con una lettera, la cui copia è stata inviata anche al Prefetto, nella quale rappresenta la situazione e chiede interventi risoluti a un problema risalente agli anni ’50 e ’60, periodo in cui venne realizzato l’acquedotto, la cui alimentazione avviene con l’acqua estratta dalle falde presenti nel Montiferru a una profondità di un centinaio di metri. Quando le piogge sono abbondanti, come in queste ultime settimane, si infiltrano materiali che si trovano all’interno delle fessure e questo fenomeno determina la torbidità dell’acqua.
«È un processo naturale – spiega Vacca –, e in maniera naturale deve rientrare nella normalità». Nel frattempo però i problemi permangono. «Qualche giorno fa – prosegue il primo cittadino – ho incontrato l’amministratore delegato di Abbanoa, col quale abbiamo individuato una soluzione, costituita dal filtraggio dell’acqua attraverso un impianto idoneo. Per attuarlo però è necessario un finanziamento, che consenta di risolvere il problema». Sergio Vacca ha altresì chiesto un incontro al Presidente di Egas per esaminare la questione, che riguarda molti altri centri dell’isola, il cui approvvigionamento idrico avviene analogamente a quello di Milis. Un incontro che getti le basi per trovare una soluzione definitiva. È stata invece scartata l’ipotesi di alimentare l’acquedotto milese attraverso la realizzazione di una linea proveniente dall’impianto di potabilizzazione di Silì, ritenuta non idonea dall’amministrazione comunale e dalla popolazione.