La Nuova Sardegna

Oristano

la protesta 

La Lilt: «Non trasferite il chirurgo»

Preoccupazione per il possibile passaggio a Nuoro del senologo

25 gennaio 2021
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ORISTANO. «Se davvero hanno deciso per il trasferimento del dottor Luciano Curella significa che stiamo assistendo all’ennesimo episodio di depauperamento della sanità pubblica oristanese». Interviene così, Eralda Licheri, presidentessa provinciale della Lega italiana per la lotta ai tumori, sulla vicenda del possibile trasferimento dell’unico chirurgo senologo del San Martino al San Francesco di Nuoro. Dopo le associazioni Komunque Donne e CittadinanzAttiva e dopo il Comitato per la tutela della Salute, si allarga dunque la platea delle proteste per le scelte adottate dall’Ares-Ats e dall’Assl. Eralda Licheri è cauta ma ferma: «Questa vicenda l’abbiamo appresa dalla stampa e non dall’azienda. Se non si tratterà, come invece è auspicabile, di un’operazione di mobilità a tempo, non rimarremo impassibili. In ogni caso non si può privare un presidio ospedaliero di rilevanza provinciale dell’unico chirurgo che interviene sui tumori al seno, senza rimpiazzarlo. Purtroppo, in questi anni, abbiamo assistito troppo spesso a situazioni analoghe. Basti pensare che chi va in pensione non viene sostituito e così gli organici sono in continua sofferenza. A farne le spese, ovviamente sono sempre i pazienti».

Eralda Licheri prosegue affrontando il tema generale delle strutture per la cura dei tumori a Oristano, dove ancora non esiste un’unità semplice di oncologia «Che eviterebbe ai pazienti tumorali di dover affrontare trasferte fuori provincia per potersi curare. È anche inammissibile congestionare altri ospedali perché i pazienti dell’Oristanese sono costretti a fare i pendolari per ricevere cure che potrebbero avere benissimo qui». (m.c.)

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