La Nuova Sardegna

Oristano

Inchiesta sulla sanità, il procuratore fa la prima mossa

di Enrico Carta
Inchiesta sulla sanità, il procuratore fa la prima mossa

Acquisiti documenti e ordini di servizio dall’Ares e dall’Assl Si indaga su protocolli sanitari e sicurezza negli ospedali

27 gennaio 2021
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ORISTANO. In principio furono gli esposti. Un diluvio di esposti. Ora l’arca della giustizia ha iniziato a navigare. Lo fa in acque tutt’altro che semplici e impiegherà molto tempo prima di arrivare alla terraferma. L’inchiesta si presenta infatti assai ostica e complessa, fatto sta che da qualche giorno gli esposti non sono più soltanto fogli di carta, firmati e controfirmati, a cui guardare con interesse. Il procuratore della Repubblica, Ezio Domenico Basso, ha infatti compiuto quella che somiglia tanto alla prima mossa di un certo peso – almeno di quelle di cui si ha notizia – nell’ambito dell’indagine sulle presunte gravissime inadempienze o persino sugli errori in cui, stando proprio agli esposti, sarebbe incappata la sanità oristanese.

Il procuratore ha richiesto attraverso la sezione del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza l’acquisizione di una serie di documenti sia tramite la Regione e quindi l’Ares/Ats sia attraverso l’Assl. Da ieri sono sulla sua scrivania e sulla base di questi inizieranno le verifiche che sono pressoché interamente incentrate sulla gestione dell’emergenza covid nelle strutture sanitarie dell’Assl di Oristano e in particolare negli ospedali, con un occhio di riguardo per il San Martino. Chi indaga ha a disposizione il piano regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera durante l’emergenza covid, le linee di indirizzo della Regione sempre in questo ambito, il piano pandemico regionale, il piano attuativo del Decreto legge numero 34 dello scorso anno e altri documenti della Regione sempre riguardanti l’emergenza.

Sull’altro versante, quello dell’Assl oristanese, la procura ha richiesto e quindi acquisito per il fascicolo d’inchiesta le procedure che l’Assl ha applicato sui percorsi e i collegamenti tra i reparti – la famosa distinzione tra “sporco” e “pulito” di cui si parla da mesi –, la fornitura di dispositivi di protezione al personale, le attività di sorveglianza perché i contagi non si diffondessero all’interno delle strutture sanitarie, gli atti e gli ordini di servizio che riguardano la gestione del Pronto soccorso e dei ricoveri. Si va poi anche nel merito di un’altra questione e cioè quella dei volumi di attività del personale dello stesso Pronto soccorso del San Martino e dei volumi di ricoveri in tutti gli ospedali del territorio, infine è stata acquisita documentazione che consenta di comprendere al meglio che tipo di organizzazione sia stata data all’organico e come siano stati disposti i turni nel Pronto soccorso e nei reparti covid dell’Assl.

Come conferma lo stesso Ezio Domenico Basso è presto per qualsiasi considerazione e persino per stabilire con esattezza se ci siano e quali siano le ipotesi di reato su cui procedere.

C’è poi un altro aspetto che il procuratore metterà nel conto, ovvero quello della competenza territoriale dell’indagine: visto che il fascicolo comprende anche atti firmati dalla direzione dell’Ares/Ats e quindi si parla di decisioni prese a Cagliari, bisogna capire se Oristano sia la procura titolata a portare avanti l’inchiesta. Se sì, sembra anche inevitabile che i documenti della Regione e quelli dell’Assl saranno messi a confronto per capire se le direttive siano state rispettate oppure disattese.

Non è una questione che si risolverà in pochi giorni.

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