La Nuova Sardegna

Oristano

«Dispiaciuto, ma inchiesta inevitabile»

«Dispiaciuto, ma inchiesta inevitabile»

Il presidente dell’Ordine provinciale dei Medici Antonio Sulis commenta l’acquisizione di documenti da parte della Procura

28 gennaio 2021
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ORISTANO. Il giorno dopo il ciclone, l’ennesimo che si è abbattuto sulla sanità locale, tacciono, sindacati e associazioni. L’intervento della Procura, con una inchiesta direttamente seguita dal Procuratore Ezio Domenico Basso ha creato non poco sconcerto in ospedale e negli ambienti sanitari. Da quel poco che se ne sa, i filoni di una inchiesta per adesso contro ignoti, sono due: una parte riguarda un livello sovraprovinciale, come lariorganizzazione della rete ospedaliera, il piano pandemico regionale nelle sue diverse fasi, mentre una seconda molto più specifica, riguarda espressamente la Assl: cosa è stato fatto per gestire il traffico di pazienti al pronto soccorso, come si è organizzato il tutto, come si è lavorato, con quali turni e con quale organico si è proceduto. Che il Pronto soccorso, chiuso per più di 40 giorni di fila, fosse il punto critico del sistema sanitario locale era evidente. Per settimane intere le proteste di associazioni, sindacati, amministratori e dello stesso ordine dei medici si sono susseguite, ma senza alcun risultato. La precaria gestione del Pronto Soccorso è frutto di colpa o è prodotto del destino cinico e baro? Anche a questa domanda dovrà dare una risposta l’inchiesta della Procura, che non coglie di sorpresa l’Ordine dei Medici. Il suo presidente Antonio Sulis (foto a destra) non ha firmato alcun esposto, ma spera che «questa inchiesta rappresenti la svolta. Non mi fa piacere denunciare lacune e criticità, ma quando troviamo difficoltà, di diverso genere in Pronto Soccorso, Radiologia, Pediatria, Ortopedia, Ginecologia, Chirurgia, Medicna e laboratorio, beh, forse qualcosa che non va nell’intero ospedale c’è. Vorrei però precisare che le segnalazioni che anche a noi sono giunte, non riguardano solo questi mesi ma anni da gestione insufficiente, con servizi precari e non all’altezza. Adesso abbiamo una nuova gestione della Assl, è stato appena nominato un nuovo commissario. Lo attendiamo all’opera soprattutto per invertire una tendenza insopportabile: quella che vede l’Oristanese impoverirsi di personale, servizi e competenze a vantaggio di altri territorio, senza alcuna compensazione. Ecco – conclude Sulis – pur non potendo certo iscrivermi nel novero dei fans dell’assessore alla Sanità Nieddu, ho apprezzato il suo recente intervento a sostegno dell’Ospedale San Francesco di Nuoro, con impegni forti, definiti e assunti pubblicamente di fronte agli amministratori locali. Spero che altrettanta convinzione possa essere posta quando dovrà affrontare il dossier oristanese». Su cui adesso pende una inchiesta giudiziaria che non si preannuncia breve né semplice.(g.cen.)

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