La Nuova Sardegna

Oristano

covid 

Sedilo, emergenza all’ospizio «Intervenga la Protezione civile»

Sedilo, emergenza all’ospizio «Intervenga la Protezione civile»

SEDILO. Il Comune invoca l'intervento della Protezione civile per gestire il focolaio di coronavirus scoppiato all' interno dell'ospizio parrocchiale. Nella struttura socio-assistenziale il numero...

28 gennaio 2021
2 MINUTI DI LETTURA





SEDILO. Il Comune invoca l'intervento della Protezione civile per gestire il focolaio di coronavirus scoppiato all' interno dell'ospizio parrocchiale. Nella struttura socio-assistenziale il numero dei positivi tra gli anziani è passato da sei a otto. Si teme che il contagio si propaghi ulteriormente, per questo tra oggi e domani è previsto un nuovo ciclo di tamponi. Ma a preoccupare l'amministrazione comunale è anche il personale, costretto da giorni a turni senza sosta. La situazione è costantemente monitorata dall'Unità speciale di continuità assistenziale dell'Ats ma la situazione è in evoluzione e richiede il rinforzo dell'organico. Nell'ospizio Sacro Cuore sono assistite diciotto persone. Oltre a otto anziani, è risultata positiva anche un'operatrice socio-sanitaria, che si trova in isolamento domiciliare. Il resto del personale, formato da un'infermiera e sei oss, non risulta al momento essere stato contagiato. Tuttavia c'è bisogno di un ricambio per permettere ai dipendenti rimasti chiusi in struttura dall'inizio dell'emergenza di tirare il fiato. Nella nota inviata alla direzione regionale della Protezione civile, all'assessore alla Sanità, all'Ats e all'Usca di Oristano, il sindaco ha espresso grande preoccupazione per le criticità manifestate da alcuni pazienti e per le condizioni in cui operano i lavoratori. «Per la salvaguardia della salute degli ospiti e del personale auspichiamo l’intervento immediato del sistema regionale di Protezione Civile con lo scopo di ottimizzare la gestione dell’emergenza».

Ancora niente vaccini per i dentisti, esclusi nella prima fase delle somministrazioni. Un problema che riguarda però tutti i medici liberi professionisti sardi. Nasce da questa l’iniziativa che gli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri hanno inviato alla Regione che anche i medici liberi professionisti vengano inclusi tra le categorie su cui effettuare precocemente le vaccinazioni anti covid. «Abbiamo inviato sia all’Ares che alla Asl di Oristano l'elenco degli iscritti che hanno espresso la volontà di essere vaccinati e che non ricadono nelle categorie già individuate per la Fase 1 – dice Antonio Sulis – l’appello è quindi rivolto alla Regione, affinché dimostri con un atto concreto il dovuto rispetto verso coloro che sono deceduti per salvaguardare la salute dei cittadini. Ogni medico iscritto all’Albo professionale ha il diritto e il dovere di vaccinarsi per proteggere se stesso e assistere meglio i propri pazienti».(mac)

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative