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Oristano

Oristano, il dolore di una mamma: «Me l’hanno strappata via, rivoglio la mia bambina»

Enrico Carta
Oristano, il dolore di una mamma: «Me l’hanno strappata via, rivoglio la mia bambina»

La piccola, di sei anni, è stata affidata al padre e vive a Viterbo. Lei può vederla ogni 15 giorni e mai da sola. Ma col Covid gli incontri sono saltati

04 febbraio 2021
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ORISTANO. Anche guardandola dal di fuori, in questa storia c’è il rischio di perdersi cercando la verità. Di restare disorientati in mezzo ai dubbi che inevitabilmente vengono. E poi quale verità cercare? Quella delle aule di giustizia? Quella che raccontano le persone che si scontrano da anni? O, posto che esista, bisogna andare a caccia della verità assoluta? Sono concetti da trattato di filosofia; argomenti troppo elevati perché una bambina, che compirà 6 anni a luglio, possa solo intuirne il significato. Come avviene per quasi tutti i bimbi di quell’età, anche lei vive solo il presente. È un oggi determinato dai giudici che hanno stabilito che la piccola debba stare a Viterbo col padre e che possa vedere la madre, che invece abita nel suo paese natale in Marmilla, solamente a settimane alterne. Di sabato, in una struttura dalla quale madre e figlia non possono uscire, con un’altra persona presente agli incontri che – questo stabilisce il tribunale laziale – devono durare dalle 10 del mattino alle 6 del pomeriggio. Poi ci si è messo di mezzo il covid e gli incontri sono diventati ancora più difficili. Persino riuscire a parlarsi o vedersi via internet è un problema, così quel diritto alla bigenitorialità, che deve sempre essere garantito a meno di comportamenti particolarmente gravi da parte di uno dei genitori, sembra essersi perso.

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