La Nuova Sardegna

Oristano

Veleni, esposti e denunce per i terreni comunali

di Enrico Carta
Veleni, esposti e denunce per i terreni comunali

Zerfaliu, scontro tra una società sostenuta da alcuni cittadini e l’amministrazione Contestata l’assegnazione di 100 ettari. Il sindaco nega e querela per minacce

05 febbraio 2021
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ZERFALIU. La contesa per la terra finisce in tribunale. Le denunce si incrociano come fossero cannonate sparate dalle varie trincee e il clima in paese si fa talmente caldo che le probabilità che tutto finisca in scontro totale diventano altissime. Del restoqualche scintilla che fa presagire lo scoppio del conflitto c’è già stata. Sui tavoli della procura sono infatti presenti sia una denuncia per minacce sia un esposto ceh segnala presunti illeciti e presto anche il Tar avrà modo di occuparsi della vicenda, che vede contrapposti alcuni cittadini, che fanno riferimento alla società privata Terra Arrubia, e l’amministrazione comunale.

Ma per cosa si combatte questa battaglia in cui le munizioni sono le azioni legali? Per la terra appunto, quella del Comune, che di ettari ne possiede ben cento e che ai privati piacciono tanto, se non altro perché rappresentano una prospettiva di lavoro notevole per tante persone. Sono zone agricole che fanno gola a molti, per quanto non tutte di alto pregio dal momento che, in molti terreni, l’irrigazione del Consorzio di Bonifica non è presente.

Al di là di questo aspetto, qualcosa nel meccanismo di assegnazione si sarebbe inceppato. Visto che a molti questo rallentamento o quella che considerano un’eccessiva discrezionalità da parte del sindaco Pinuccio Chelo e della sua giunta nel gestire le assegnazioni, non piaceva, ecco che qualche tempo fa era stata avviata una petizione. La raccolta di firme era finita proprio sul tavolo del primo cittadino, ma nemmeno questo sembra aver smosso le acque. Così, nei giorni scorsi, in attesa di presentare anche il ricorso al Tar che è ormai certo e imminente, c’è chi si è rivolto alla procura con un esposto ritenendo che ci siano delle irregolarità di tipo penale.

Sarà ovviamente compito della magistratura valutare se ciò si avvenuto, ma nel frattempo qualche dettaglio alla procura è stato fornito proprio nell’esposto firmato da alcuni cittadini. A esso è stata allegata la delibera dello scorso dicembre con cui l’amministrazione assegnava le aree. Alla società Terra Arrubia che aveva chiesto 70 ettari, ne sono stati affidati appena dieci e per un solo anno, cosa che impedisce la pianificazione di qualsiasi attività agricola di un certo spessore. Le altre aree sono state distribuite tra vari richiedenti, solo che qualche cosa da far notare c’è: ad esempio, un’anziana novantenne da tempo allettata è tra gli assegnatari. In più, i terreni a lei concessi sarebbero stati sub affittati ad altre persone, cosa che è vietata dal regolamento.

C’è poi il terreno di circa sei ettari nella zona di Su Comunaleddu, assegnato tempo addietro a un agricoltore che da due anni però non svolge più l’attività, sebbene ne sia rimasto in possesso. E poi ci sono quindici ettari che un tempo erano gestiti da una cooperativa che ora sono tornati al Comune e che però sono incolti.

Ecco quindi spiegati i malumori che, prima ancora che tutto finisse in tribunale, avevano dato vita anche a qualche attrito tra il sindaco e un cittadino il quale, rivolgendosi a Pinuccio Chelo si sarebbe lasciato sfuggire la frase: «Guarda che divento antipatico». Per il sindaco somigliava a una minaccia e infatti andò dai carabinieri a sporgere denuncia. Schermaglie prima dello scontro vero, quello in tribunale che ormai sembra inevitabile, a meno che, all’improvviso, non scoppi la pace.

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