La Nuova Sardegna

Oristano

Porte in faccia alla Soprintendenza

Porte in faccia alla Soprintendenza

Cabras, il sindaco Abis decide il divieto d’accesso «a chiunque» del museo per motivi di ordine pubblico per otto giorni

10 febbraio 2021
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CABRAS. Uno schiaffo diplomatico alla Soprintendenza, una sfida delicata che incrina il delicato equilibrio tra istituzioni e che oggi potrebbe riservare ulteriori e inaspettati colpi di scena.

Ieri notte il sindaco di Cabras Andrea Abis ha deciso di impedire in ogni modo lo spostamento delle statue da Cabras a Cagliari e lo ha fatto usando l’arma della tutela dell’ordine pubblico. Avendo saputo, è quanto trapela da ambienti del Comune, che oggi, per chi legge, la Soprintendenza sarebbe arrivata per preleare i pezzi di statua e portarli a Caglairi, il sindaco ha deciso di chiudere, per motivi di ordine pubblico, per tutti, funzionari ministeriali compresi, l’accesso al Museo.

Le statue così non dovrebbero andare a Cagliari, ma innescheranno un cortocircuito istituzionale al momento di non facile previsione. cosa succederà se i funzionari volessero entrare lo stesso, magari piegando al loro punto di vista i motivi di ordine pubblico adottati dal sindaco?

Di sicuro oggi le forze dell’ordine saranno presenti all’ingresso del museo e dovranno faticare non poco per evitare quello che ieri notte si delineava come un vero e proprio scontro istituzionale: Comune contro Ministero.

Il museo sarà chiuso per otto giorni. «A seguito del clima di forte tensione che si è creato attorno al trasferimento delle sculture e tenuto conto dell’avvio delle operazioni preliminari ho ritenuto necessario firmare un’ordinanza di chiusura delle sale espositive del Museo civico Giovanni Marongiu, con divieto di accesso a chiunque per otto giorni. Il fine è quello di prevenire eventi incontrollabili, anche attraverso la realizzazione di manifestazioni di protesta non programmabili e rischiose per la salute pubblica e per la sicurezza della struttura museale». Divieto di accesso per chiunque, ministeriali compresi.

Intanto si allarga il fronte unito contro il piano della Soprintendenza. Se politici e cittadini del paese lagunare hanno già avviato forme di protesta private, come le lenzuola bianche esposte alle finestre, o il tam tam sui social con l'hashtag #GigantiaCabras, preparandosi a una manifestazione di piazza, anche i comuni del circondario, riuniti con Cabras nell'Unione dei Comuni Costa del Sinis - Terra dei Giganti, attraverso i loro sindaci e commissari, fanno sentire la loro voce di solidarietà e chiedono al ministero dei Beni culturali e al presidente della Regione, Christian Solinas, che siano rispettati gli accordi precedente stipulati. «L’interesse alla costituzione di un parco archeologico del Sinis e del relativo piano strategico di sviluppo turistico dei beni e dei luoghi della cultura, – scrivono i primi cittadini Alberto Pippia e Luigi Tedeschi e il commissario Remo Ortu – non può evidentemente essere limitato solo a Cabras ma raccoglie l’adesione dei comuni limitrofi».(p.camedda)

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