La Nuova Sardegna

Oristano

Case, terreni e palazzi: le alienazioni del Comune

di Davide Pinna
Case, terreni e palazzi: le alienazioni del Comune

L’amministrazione cerca acquirenti per una serie di immobili e prova a fare cassa Nell’elenco un isolato a Sant’Efisio, l’Hospice e il rudere di piazza Onroco

16 febbraio 2021
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ORISTANO. Il piano annuale di alienazione e valorizzazione degli immobili è una sorta di catalogo commerciale che mette in mostra il patrimonio immobiliare del Comune. Frugando tra lasciti testamentari di piccoli appezzamenti sparsi per la provincia, reliquati stradali e piani di zona, si trovano immobili particolarmente appetibili o interessanti che, per un motivo o per l’altro, l’ente pubblico non vuole tenere nel proprio patrimonio.

È così anche nel piano 2021, licenziato ieri dalla giunta. Per esempio, vi si trova un intero isolato, finito da poco nelle cronache, nel cuore di Su Brugu, dietro la chiesa di Sant’Efisio, tra via Vittorio Veneto e piazza del Popolo. A dicembre, le piogge e l’incuria hanno fatto venir giù il muro di mattoni crudi di una casa che, come molti edifici circostanti, appartiene al Comune. Ciò ha creato non pochi disagi ai residenti e agli operatori commerciali. Gli edifici ospitano la storica barberia del quartiere del valore 30mila euro e altri due, un deposito stimato in 44mila euro e un circolo ricreativo che varrebbe 150mila euro. L’obiettivo sarebbe la vendita con asta pubblica o con trattativa privata, ma va detto che, pur comparendo da anni nell’elenco degli immobili da alienare, non è mai stato fatto nessun tentativo di gara.

Rispetto al, c’è un grande assente: il mercato ortofrutticolo di via Marconi, ceduto nel 2020 alla società proprietaria del marchio Eurospin per 2 milioni e mezzo. Ma è l'unica differenza. Continua a permanere, per esempio, l’Hospice “Angela Nonnis” dove da tempo opera l’Assl con il servizio di assistenza ai malati terminali. L’immobile è di proprietà del Comune, che l’ha realizzato con proprie risorse e poi ceduto all’Assl, nel quadro di una permuta che prevede che Palazzo Paderi nel centro storico, oggi diviso tra l’ente locale e l’azienda sanitaria, passi al patrimonio cittadino. Il valore della partita ammonta a 900mila euro e, benché l’Hospice sia operativo, palazzo Paderi non è ancora diventato interamente di proprietà del Comune: tutto è bloccato da anni.

Altro causa persa è probabilmente quella del rudere di piazza Onroco, a poca distanza dal Carmine. Vale 205mila euro, secondo le stime dell’Agenzia delle Entrate del 2009. Il Comune vorrebbe liberarsene con un’asta pubblica, peccato che l’ultima volta non si può dire sia andata molto bene. La firma del contratto di compravendita con un privato, a seguito di un’asta pubblica, avvenne nel 2010 per un valore di 308mila euro: sette anni dopo, condannato dal tribunale per non aver informato l’acquirente dei vincoli paesaggistici e dei lavori da svolgere, il Comune dovette risarcirgli 416mila euro e riprendersi il rudere. Poco è cambiato da allora, se non le condizioni sempre più precarie del rudere che, utilizzato come discarica, prima o poi potrebbe crollare definitivamente, liberandosi così dai vincoli.

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