La Nuova Sardegna

Oristano

«Difendiamo il Delogu» sabato manifestazione

di Maria Antonietta Cossu
«Difendiamo il Delogu» sabato manifestazione

Ghilarza, il comitato per l’ospedale del territorio accusa la politica e i vertici Assl «Sono convinti che la presenza del nostro presidio indebolisca il San Martino»

17 febbraio 2021
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di Maria Antonietta Cossu GHILARZA. «La radice del male che ha pervaso sia una parte della politica che della sanità oristanese riposa sull'irrazionale convinzione che la presenza degli ospedali di Bosa e di Ghilarza indebolisca il ruolo e la vitalità di quello di Oristano». È l'amara constatazione del comitato civico in difesa del Delogu sulla drammatica situazione della sanità provinciale, che sarà portata nuovamente al centro dell’attenzione con la mobilitazione in programma il 20 febbraio davanti al Delogu. I militanti del fronte di lotta insistono affinché la rete ospedaliera sia ripensata finalmente in un'ottica di complementarietà, perché torni a funzionare ogni anello della catena dell'assistenza e perché si metta in moto un sistema efficiente. E questo processo, il Comitato non si stanca di ripeterlo, deve necessariamente fondarsi sulla rivalutazione del ruolo dell'ospedale di Ghilarza così come concepito nella riforma del 2017, senza peraltro rinunciare al potenziale sperimentato come punto di riferimento per la cura del Covid. «Già oggi"" evidenziano i coordinatori del movimento, Raffaele Manca, Livio Deligia e Immacolata Boeddu – l’ospedale di Ghilarza è in grado di ospitare in periodo ordinario sia l’esistente reparto di Medicina che il previsto reparto di Riabilitazione. Questi sono facilmente sostituibili, in periodo straordinario, con uno solo o anche due reparti riservati all’emergenza del momento. Il Delogu è adatto a fornire un'adeguata risposta sanitaria e a fungere da filtro protettivo per il “San Martino”. Se poi l’alibi per permanere nell’immobilismo è quello delle risorse, chi ha il dovere di farlo può mettere mano agli oltre due milioni di euro ancora inutilizzati ma disponibili in Assl da almeno tre anni, in attesa anche delle risorse europee del Recovery Plan». Il concetto sarà ribadito con la dimostrazione di sabato, quando decine di auto stazioneranno per due ore nel viale Antonio Carta. Le rivendicazioni sulla coabitazione del reparto covid con tutti i servizi storici partiranno dalla questione del laboratorio analisi, che oggi funziona solo come punto di prelievo del sangue «Ribadiamo la richiesta di riapertura immediata della struttura, non solo in presenza del punto di primo intervento, ma anche in risposta alle esigenze sanitarie del territorio», insistono i portavoce del comitato civico ricordando ciò che l'ospedale cittadino dovrebbe avere per legge. «Con il laboratorio analisi devono funzionare il Centro di emergenza territoriale e i servizi assegnati dal piano regionale, ossia il punto di primo intervento, Medicina, Day surgery, Radiologia e Dialisi».

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