La Nuova Sardegna

Oristano

Riecco i due container, ora destinati alla pediatria

di Michela Cuccu
Riecco i due container, ora destinati alla pediatria

Erano stati assegnati a metà dicembre dalla Protezione civile alla Assl Sono rimasti inutilizzati perché troppo stretti per le barelle per adulti

18 febbraio 2021
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ORISTANO. Non più strutture per il pre triage del pronto soccorso ma “padiglioni” staccati della Pediatria. Cambia la destinazione dei container che la Protezione Civile ha consegnato alla Assl, l’annuncio venne fatto a metà dello scorso dicembre, per far fronte alle carenze logistiche derivate dall’emergenza Covid.

Due mesi dopo la consegna, l’azienda ha deciso come utilizzare quei container che ancora sono vuoti e parcheggiati nel cortile dell’ospedale San Martino.

La decisione di non utillizzarli più per la destinazione iniziale è arrivata a seguito di un confronto con il Commissario straordinario, resosi necessario alla luce di alcune carenze strutturali dei container, che ad esempio, come era stato tempo fa segnalato dal sindacato medico Cimo, hanno sportelli troppo stretti per far passare le barelle di nuova generazione.

Da qui la decisione di utilizzarli, ma solo in caso di necessità, per i pazienti pediatrici con sospetto covid.

Ovviamente, come spiegano dalla Assl, non pazienti in pericolo di vita, ma stabilizzati. «Per i pazienti adulti - chiarisce la Assl – la Direzione insieme alla responsabile del Pronto soccorso, Priscilla Ongetta, sta ridisegnando i percorsi interni, così da renderli più agevoli, comodi e sicuri».

Ancora non è dato sapere quando, l’Azienda sanitaria inizierà i lavori indispensabili per attrezzare i container e dotarli di allacci alla rete elettrica, idrica e telefonica, ma anche di adeguati climatizzatori, onde evitare di trasformarli in celle frigorifere d'inverno e in forni d’estate e ghiacciaie in altri periodi dell’anno.

La scelta di non intervenire immediatamente nasce soprattutto dal fatto che al momento, l’emergenza che si era verificata nei mesi scorsi, quando, il Pronto soccorso, ma sarebbe meglio dire l’intero ospedale si trovò del tutto inadeguato ad affrontare l’aumento dei casi di contagio, tanto da imporre la chiusura per quasi due mesi del Pronto soccorso, che di fatto si era trasformato in reparto covid, al momento si è notevolmente allentata.

La Assl, su questo aspetto, chiarisce tuttavia come l’attenzione sul rischio di un nuovo impennarsi dei contagi e dunque dei ricoveri possa nuovamente verificarsi.

Da qui la decisione, imposta data l’esperienza del passato, di metter finalmente mano all’individuazione dei percorsi separati sporco-pulito, compresa la creazione di aree dove il personale sanitario possa cambiarsi senza rischiare ogni volta il contagio. In realtà le aziende dovevano già da molti mesi predisporre i distinti percorsi negli ospedali, per evitare quegli incidenti che hanno portato in tutti gli ospedali e in tanti reparti della Sardegna a un ingiustificato e evitabile incremento dei contagi.

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