La Nuova Sardegna

Oristano

«La burocrazia non giochi con le vite»

«La burocrazia non giochi con le vite»

I segretari confederali intervengono sul caso della paziente di oncoematologia

20 febbraio 2021
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ORISTANO. «Mai più morti per burocrazia: dateci un reparto di oncoematologia per non costringere più i pazienti ad andare in altre province per potersi curare»: associazioni e sindacati sono unanimi nel giudizio sulla vicenda di R.B., la settantasettenne oristanese, spirata all’ospedale San Martino (nella foto) per le complicanze legate al tumore che da tempo curava.

Solo l’intervento della magistratura, le permise di essere sottoposta alla chemioterapia con farmaci innovativi nell’ospedale di Oristano. Secondo l’assessorato regionale alla Sanità si sarebbe dovuta recare fino all’ospedale di Nuoro.Per questo R.B. sospese le cure salvavita e chiese l’intervento del giudice.

L’Adiconsum, che attraverso altre associazioni di pazienti aveva sostenuto R. B. nella sua lunga battaglia contro la burocrazia, ieri ha diffuso una durissimo documento di denuncia.

«Il quadro clinico, già critico, si era ulteriormente aggravato anche a seguito delle vicissitudini e dei ritardi patiti a causa del mancato riconoscimento del diritto alla somministrazione delle cure salvavita da parte della Regione», si legge.

«Ora si scuotano le coscienze di tutti coloro che potevano fare e che non hanno fatto o hanno lasciato fare – scrive il segretario regionale di Adiconsum, Giorgio Vargiu – le coscienze di funzionari, assessori e presidenti. Non non più rinviabile, dare seguito immediato alle promesse fatte dalla Regione di dare piena operatività alla struttura di Oncoematologia del San Martino». Altrettanto duro è il commento del segretario della Cgil, Andrea Sanna: «È questo il momento dell’assunzione di responsabilità da parte di chi ha ostacolato la sanità pubblica nel nostro territorio».

Per Alessandro Perdisci, (Cisl), «è ora che la politica Regionale e dell’Oristanese si faccia carico di questa situazione ormai insostenibile che costringe pazienti gravi a dover andare altrove per ottenere il diritto alle cure e alla salute».

Franco Mattana, segretario della Uil, fa una considerazione: «L’assenza di reparti e servizi a Oristano è il risultato di una politica insensata che da trent'anni a questa parte , sia a livello nazionale che regionale va avanti con tagli e cancellazioni dei servizi sanitari». (mc)

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