Consorzio Uno e Provincia ai ferri corti
di Davide Pinna
L’Università non paga dal 2015 i 178mila euro l’anno di affitto per il Chiostro. L’ente non partecipa più alle sue riunioni
23 febbraio 2021
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ORISTANO. Tra Provincia e Consorzio Uno la tregua, armata, metaforicamente, con ognuno trincerato dietro le proprie posizioni, sta per trasformarsi in conflitto aperto. Alla base del contenzioso l’affitto della sede, di proprietà della Provincia che però non riceve soldi da otto anni.
E il cambio di statuto del Consorzio Uno, l'Università a Oristano, come recita lo slogan promozionale dell'ente con sede al Chiostro del Carmine complicherà il lavoro non agevolerà le cose.
La presa d'atto da parte della commissione Bilancio della bozza del nuovo statuto licenziata dagli organi del Consorzio è stata l'occasione per un'audizione del direttore del Consorzio, Francesco Asquer, sulla situazione attuale. E tra vecchi problemi e nuove sfide, si può tranquillamente affermare che le cose potrebbero andar meglio. Nella categoria dei vecchi problemi, rientra sicuramente la contesa con la Provincia sulla sede di via del Carmine. Nel 2017, la situazione esplose con una sorta di ingiunzione di sfratto della Provincia ritirata dall'amministratore straordinario Massimo Torrente all'ultimo momento. Non si sono però fermate le lettere che dal palazzo della Provincia arrivano al Consorzio, contenenti la richiesta di pagamento del canone annuo di 178 mila euro, arretrati a partire dal 2015 compresi: la somma sfiora ormai il milione. «La questione va avanti da anni – ha spiegato ai commissari del Comune Asquer – nel 2017 esplose, mentre ora è limitata a un ambito più formale, con uno scambio di lettere fra noi e la Provincia, ma lo stallo è destinato a perdurare». Reazioni preoccupate, quelle dei commissari, anche perché, se il debito dovesse consolidarsi, i soci del Consorzio, fra i quali c'è anche il Comune, potrebbero essere chiamati a ripianarlo con proprie risorse. Da qui l'unanime richiesta, rivolta dai consiglieri Veronica Cabras, Luca Faedda, Francesco Federico, Efisio Sanna e Peppi Puddu all'assessore al Bilancio Angelo Angioi e a tutta la giunta, di intraprendere una mediazione con la Provincia per cercare di risolvere questa situazione intricata che potrebbe anche, nella peggiore delle ipotesi, pregiudicare il futuro del Consorzio Uno. Futuro che si prospetta complesso, anche dal punto di vista accademico. «Nell'anno accademico 2020/2021, quello della pandemia – ha raccontato Asquer – le immatricolazioni ai nostri corsi sono diminuite del 36 per cento, mentre quelle generali dell'ateneo di Sassari sono rimaste stabili e quelle di Cagliari hanno visto un incremento del 4 per cento. Ovviamente il problema è la didattica a distanza: perché uno dovrebbe iscriversi a Oristano, se deve seguire le lezioni al computer? Il Covid ci ha anche fatto risparmiare sulle spese, ma è un risparmio che non avremmo voluto».
Poi c'è il problema della competizione fra le sedi universitarie decentrate dell'isola: Oristano, Nuoro, Alghero e Olbia. Tutte le risorse sono inserite in un fondo unico e si teme che il potenziamento della sede di Olbia, fortemente voluto dalla Regione, possa andare a discapito delle altre realtà.
Il capoluogo gallurese farà concorrenza a Oristano anche sul piano dell'offerta didattica: «Qui era nato il primo corso universitario sardo di Economia e gestione dei servizi turistici – ha affermato Asquer -. Ora l'ateneo di Sassari ne ha attivato uno molto simile a Olbia, che prevede anche il corso magistrale, mentre da noi è presente solo la triennale». Facile intuire il maggior appeal sul tema della Gallura rispetto all’Oristanese.
E il cambio di statuto del Consorzio Uno, l'Università a Oristano, come recita lo slogan promozionale dell'ente con sede al Chiostro del Carmine complicherà il lavoro non agevolerà le cose.
La presa d'atto da parte della commissione Bilancio della bozza del nuovo statuto licenziata dagli organi del Consorzio è stata l'occasione per un'audizione del direttore del Consorzio, Francesco Asquer, sulla situazione attuale. E tra vecchi problemi e nuove sfide, si può tranquillamente affermare che le cose potrebbero andar meglio. Nella categoria dei vecchi problemi, rientra sicuramente la contesa con la Provincia sulla sede di via del Carmine. Nel 2017, la situazione esplose con una sorta di ingiunzione di sfratto della Provincia ritirata dall'amministratore straordinario Massimo Torrente all'ultimo momento. Non si sono però fermate le lettere che dal palazzo della Provincia arrivano al Consorzio, contenenti la richiesta di pagamento del canone annuo di 178 mila euro, arretrati a partire dal 2015 compresi: la somma sfiora ormai il milione. «La questione va avanti da anni – ha spiegato ai commissari del Comune Asquer – nel 2017 esplose, mentre ora è limitata a un ambito più formale, con uno scambio di lettere fra noi e la Provincia, ma lo stallo è destinato a perdurare». Reazioni preoccupate, quelle dei commissari, anche perché, se il debito dovesse consolidarsi, i soci del Consorzio, fra i quali c'è anche il Comune, potrebbero essere chiamati a ripianarlo con proprie risorse. Da qui l'unanime richiesta, rivolta dai consiglieri Veronica Cabras, Luca Faedda, Francesco Federico, Efisio Sanna e Peppi Puddu all'assessore al Bilancio Angelo Angioi e a tutta la giunta, di intraprendere una mediazione con la Provincia per cercare di risolvere questa situazione intricata che potrebbe anche, nella peggiore delle ipotesi, pregiudicare il futuro del Consorzio Uno. Futuro che si prospetta complesso, anche dal punto di vista accademico. «Nell'anno accademico 2020/2021, quello della pandemia – ha raccontato Asquer – le immatricolazioni ai nostri corsi sono diminuite del 36 per cento, mentre quelle generali dell'ateneo di Sassari sono rimaste stabili e quelle di Cagliari hanno visto un incremento del 4 per cento. Ovviamente il problema è la didattica a distanza: perché uno dovrebbe iscriversi a Oristano, se deve seguire le lezioni al computer? Il Covid ci ha anche fatto risparmiare sulle spese, ma è un risparmio che non avremmo voluto».
Poi c'è il problema della competizione fra le sedi universitarie decentrate dell'isola: Oristano, Nuoro, Alghero e Olbia. Tutte le risorse sono inserite in un fondo unico e si teme che il potenziamento della sede di Olbia, fortemente voluto dalla Regione, possa andare a discapito delle altre realtà.
Il capoluogo gallurese farà concorrenza a Oristano anche sul piano dell'offerta didattica: «Qui era nato il primo corso universitario sardo di Economia e gestione dei servizi turistici – ha affermato Asquer -. Ora l'ateneo di Sassari ne ha attivato uno molto simile a Olbia, che prevede anche il corso magistrale, mentre da noi è presente solo la triennale». Facile intuire il maggior appeal sul tema della Gallura rispetto all’Oristanese.