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Oristano

I sindacati: «Chi non sa dare soluzioni si faccia da parte»

I sindacati: «Chi non sa dare soluzioni si faccia da parte»

ORISTANO. Mentre il sindaco Lutzu convoca in via d’urgenza la conferenza del distretto sanitario, per venerdì, alla quale hanno garantito la presenza l’assessore alla salute Nieddu e il commissario...

24 febbraio 2021
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ORISTANO. Mentre il sindaco Lutzu convoca in via d’urgenza la conferenza del distretto sanitario, per venerdì, alla quale hanno garantito la presenza l’assessore alla salute Nieddu e il commissario della Ats Temussi, il sindacato osserva con preoccupazione e sconcerto il lento decadere del sistema sanitario pubblico della provincia. «A nulla è servito il grido forte che si è levato dalla piazza di Oristano dello scorso novembre, dove lo stesso sindacato assieme alle associazioni dei malati e la gran parte dei sindaci della provincia hanno invitato la politica regionale e chi governava la struttura territoriale della Assl ad un cambio di passo e ad un intervento immediato che trovasse soluzione a tutte le criticità riassunte poi nel rapporto sulla condizione ospedaliera sopra richiamato.

A fronte del disagio vissuto dalla popolazione circa il degrado e la non più sostenibile condizione dei sistemi sanitari sia distrettuali che ospedalieri del territorio. Non servono i racconti di possibili soluzioni che a turno, chi governa questa Regione, si affretta dichiarare sui giornali, facendo intendere impegni che poi di fatto sono disattesi. Come non serve che oggi si ricordino, a discolpa, scelte sbagliate fatte dalla politica, sempre per difendere la propria inattività attuale a risolvere i problemi. Non riteniamo sia una soluzione plausibile appaltare la sanità a medici esterni, come si sta facendo per l'ospedale di Ghilarza, magari come prova generale per poi replicare l’esperienza anche al San Martino. Non sono queste le soluzioni e non è questo quello che il territorio si aspetta da chi lo governa. E arrivato il momento di una forte assunzione di responsabilità da parte della politica regionale e territoriale; lo chiediamo con forza e lo pretendiamo, e a chi non è in grado di dare soluzioni credibili chiediamo di avere il coraggio di fare un passo indietro. Le soluzioni devono essere immediate e non più rinviabili».

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