La Nuova Sardegna

Oristano

«Selezione imparziale e limpida»

di Enrico Carta
«Selezione imparziale e limpida»

Sindaco e dirigente replicano alle contestazioni sulla procedura per un’assunzione in Comune

24 febbraio 2021
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ORISTANO. Le parole d’ordine sono sempre state «trasparenza e imparzialità». Le ripete il sindaco Andrea Lutzu, che replica al concorrente di una selezione pubblica, che invece aveva avanzato dubbi sull’andamento della stessa selezione per la nomina di un «esperto di pianificazione strategica e progettazione europea». A ottenere la valutazione migliore al termine del colloquio era stata Stefania Carletti, ex consigliera di Parità della Provincia e sesta in graduatoria al momento della presentazione di titoli ed esperienze lavorative alla commissione giudicante. Matteo Bellinzas, che aveva invece il primo posto in graduatoria nella prima fase, si era visto scavalcato al termine della prova orale e aveva avanzato quei dubbi sulla trasparenza delle procedure adottate dal Comune.

Lo stesso Matteo Bellinzas ha presentato una richiesta di accesso agli atti della selezione, perché sta valutando di presentare un ricorso, lasciando intendere che la questione non finirà solo con due articoli sul giornale. Se sarà così lo si saprà in futuro, l’oggi è invece rappresentato dalla risposta del Comune che affida la replica sia al sindaco che alla dirigente Maria Rimedia Chergia, che aveva approvato il procedimento istruito dal funzionario Salvatore Baldino.

«La selezione si è svolta in piena trasparenza e in maniera assolutamente imparziale – sono le prime parole di Andrea Lutzu –. Delusione e amarezza per non aver conseguito il risultato sperato sono comprensibili, ma le insinuazioni sull’operato della commissione sono inaccettabili. Pur trattandosi di un incarico professionale ai sensi dell’articolo 2222, abbiamo voluto garantire massima trasparenza e imparzialità prevedendo le procedure tipiche di una selezione pubblica con valutazione affidata al curriculum personale e a un colloquio sui temi dell’incarico».

L’amministrazione comunale precisa poi di aver fornito ai partecipanti un link con accesso riservato agli atti della procedura, ma questo non era mai stato messo in dubbio. Semmai il concorrente aveva espresso perplessità sul fatto che gli fosse stato richiesto di non divulgare il link a persone che non stessero partecipando alla selezione. Sempre il Comune precisa che la pagina del sito istituzionale è stata costantemente aggiornata con gli atti che in momenti successivi sono stati adottati dall’ente, compresa la graduatoria finale con il nome della vincitrice.

C’è un motivo molto chiaro se l’intera graduatoria non è stata pubblicata all’Albo pretorio – era una delle contestazioni – e va ricercato in una recente disposizione del Garante della privacy che vieta la pubblicazione integrale, limitandola esclusivamente al vincitore. Anche sui tempi e sui modi della divulgazione ci sono poi dei chiarimenti: «La selezione si è svolta il 19 gennaio e l’esito è stato reso noto nella pagina riservata ai concorrenti lo stesso giorno. Per questi ultimi, che ben conoscevano la procedura, era sufficiente collegarsi a quella pagina riservata del sito istituzionale per conoscerne il risultato», spiega la nota di precisazione.

Un’altra contestazione riguardava le regole scelte per lo svolgimento dei colloqui. Matteo Bellinzas affermava che si erano svolti senza pubblico e aveva trovato strano questo aspetto. Il Comune ribatte: «Si sono svolti nella Sala giudicale del palazzo degli Scolopi, un locale pubblico, e in maniera pubblica, a porte aperte e con la possibilità per chiunque di assistere. Un funzionario dell’ente ha invitato i presenti ad assistere all’esposizione dei concorrenti, ma nessuno ha voluto presenziare». Ci sono anche precisazioni non richieste su argomenti non toccati, ma serviranno a loro volta a fare chiarezza: «I temi oggetto del colloquio sono stati assegnati in maniera del tutto imparziale, tramite buste sigillate e anonime scelte casualmente da ciascuno dei sei candidati».

Non è poi solo il sindaco a intervenire con dichiarazioni pubbliche, ma anche la presidentessa della commissione, Maria Rimedia Chergia: «Nessuno dei partecipanti alla selezione ha voluto seguire il colloquio degli altri concorrenti ed è quantomeno singolare che si voglia contestarne la valutazione solo dopo che se ne è appreso l’esito. La votazione finale è frutto della valutazione dei curriculum e del colloquio. È evidente che a votazioni alte dei colloqui corrisponde una prova eccellente, mentre a votazioni più basse corrisponde una prova meno positiva. Qualcuno ha voluto far intendere che i colloqui si siano svolti a porte chiuse, impedendo l’accesso nella sala agli altri concorrenti. È una falsità ed è pretestuoso contestare il risultato degli altri concorrenti o l’operato della commissione che ha garantito trasparenza e imparzialità».

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