«Un laboratorio di idee per il Recovery Fund»
di Davide Pinna
Il consigliere del Pd, Efisio Sanna, chiede al sindaco di guidare il territorio «Serve un confronto ampio per evitare di restare tagliati fuori dai finanziamenti»
25 febbraio 2021
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ORISTANO. «Uniamoci per rispondere con forza alla sfida del Recovery Fund». Il capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Efisio Sanna, seppellisce temporaneamente l’ascia della guerra politica e propone al primo cittadino Andrea Lutzu, alle parti sociali e a tutta la politica oristanese di lavorare insieme per delineare le linee strategiche legate all’arrivo in provincia dei soldi del Recovery Fund. «È un’occasione che non possiamo perdere, se è vero che ci sono 7 miliardi e mezzo da spendere in Sardegna. D’altra parte non abbiamo molto tempo a disposizione, entro aprile l’Italia deve presentare i suoi progetti a Bruxelles».
L’obiettivo è quello di costruire una serie di interventi che possano impegnare, in modo razionale e organizzato, le risorse del Recovery che verosimilmente saranno destinate al territorio. Sempre che arrivino, ovviamente, perché tra passaggi in Regione e decisioni del governo, un’area politicamente debole come Oristano rischia di trovare poco spazio. «A maggior ragione – sostiene Sanna – è necessario che tutte le parti in gioco si mettano insieme, costruendo un’unica strategia. C’è chiaramente un problema di condivisione, come dimostra la vicenda dei 206 progetti sardi per il Recovery che conosce solo il presidente della Regione Christian Solinas. Ma anche i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, chi dovrà prendere le ultime decisioni sulle idee che dovranno essere portate a Roma, quando hanno intenzione di confrontarsi con il territorio sulle proposte che intendono presentare? E infine i sindaci: giustamente chiedono condivisione al presidente della Regione, ma loro quando intendono condividere i loro programmi legati al Recovery?».
Qualcuno deve quindi farsi carico di guidare questo processo. «Il ruolo spetterebbe alla Provincia – prosegue Sanna –, che però è commissariata. Anche se il commissario, in carica da quasi sei anni, potrebbe assumersi la responsabilità di mettere attorno a un tavolo tutti gli attori. Allora io, da consigliere comunale, chiedo al mio sindaco di assumere questo ruolo. Di farlo almeno per quel che riguarda Oristano, avviando un confronto con i sindacati, le associazioni datoriali, i rappresentanti politici e il consiglio comunale».
Per il capoluogo qualche proposta concreta c’è già e riguarda il completamento dei lavori di Oristano Est che in alcuni casi, come quello della riqualificazione dell’ex Ente Risi, si stanno rivelando più costosi di quanto preventivato, e il rilancio turistico di Torregrande. «Sono anni che l’Oristanese non si confronta sulle proprie strategie di sviluppo – conclude Sanna – e se vogliamo giocare la partita del Recovery dobbiamo essere abbastanza forti anche in relazione agli altri territori. Questa forza può arrivare solo se tutto il tessuto sociale si unisce sui temi che ci possono riguardare da vicino e chiedo al sindaco di dare avvio a questo confronto subito».
L’obiettivo è quello di costruire una serie di interventi che possano impegnare, in modo razionale e organizzato, le risorse del Recovery che verosimilmente saranno destinate al territorio. Sempre che arrivino, ovviamente, perché tra passaggi in Regione e decisioni del governo, un’area politicamente debole come Oristano rischia di trovare poco spazio. «A maggior ragione – sostiene Sanna – è necessario che tutte le parti in gioco si mettano insieme, costruendo un’unica strategia. C’è chiaramente un problema di condivisione, come dimostra la vicenda dei 206 progetti sardi per il Recovery che conosce solo il presidente della Regione Christian Solinas. Ma anche i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, chi dovrà prendere le ultime decisioni sulle idee che dovranno essere portate a Roma, quando hanno intenzione di confrontarsi con il territorio sulle proposte che intendono presentare? E infine i sindaci: giustamente chiedono condivisione al presidente della Regione, ma loro quando intendono condividere i loro programmi legati al Recovery?».
Qualcuno deve quindi farsi carico di guidare questo processo. «Il ruolo spetterebbe alla Provincia – prosegue Sanna –, che però è commissariata. Anche se il commissario, in carica da quasi sei anni, potrebbe assumersi la responsabilità di mettere attorno a un tavolo tutti gli attori. Allora io, da consigliere comunale, chiedo al mio sindaco di assumere questo ruolo. Di farlo almeno per quel che riguarda Oristano, avviando un confronto con i sindacati, le associazioni datoriali, i rappresentanti politici e il consiglio comunale».
Per il capoluogo qualche proposta concreta c’è già e riguarda il completamento dei lavori di Oristano Est che in alcuni casi, come quello della riqualificazione dell’ex Ente Risi, si stanno rivelando più costosi di quanto preventivato, e il rilancio turistico di Torregrande. «Sono anni che l’Oristanese non si confronta sulle proprie strategie di sviluppo – conclude Sanna – e se vogliamo giocare la partita del Recovery dobbiamo essere abbastanza forti anche in relazione agli altri territori. Questa forza può arrivare solo se tutto il tessuto sociale si unisce sui temi che ci possono riguardare da vicino e chiedo al sindaco di dare avvio a questo confronto subito».