La Nuova Sardegna

Oristano

la denuncia 

«La medicina territoriale è in totale abbandono»

«La medicina territoriale è in totale abbandono»

ORISTANO. «La medicina territoriale nella provincia di Oristano è in abbandono». La scrive in una nota, inviata a tutti i referenti istituzionali locali e regionali, il segretario della Fimmg...

28 febbraio 2021
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ORISTANO. «La medicina territoriale nella provincia di Oristano è in abbandono». La scrive in una nota, inviata a tutti i referenti istituzionali locali e regionali, il segretario della Fimmg (federazione italiana medici di medicina generale), Alessandro Usai. «Mancano medici di assistenza primaria e di pediatri di libera scelta, di specialisti, infermieri e fisioterapisti per le cure domiciliari, oltre che personale dei reparti degli ospedali della provincia, naturale riferimento del territorio», scrive Usai, intervenendo dopo l’esito decisamente deludente dell’incontro di sabato tra i sindaci del Distretto e i vertici di Ats e Assl. «Terminati i fondi del Fas 2011/2012, attualmente le cure domiciliari si reggono sulla buona volontà degli operatori (medici di famiglia ed infermieri) che in ogni modo cercano di sopperire alle carenze», scrive Usai che denuncia come in tutti i i distretti mancano specialisti che facciano le visite a domicilio di pazienti spesso critici. Non ci sono più geriatra, cardiologo, pneumologo, fisiatra e neurologo. «Il sabato e la domenica si sospendono le terapie infusionali, la ossigenoterapia è attuabile soltanto per le bronchiti ostruttive e se prescritta dallo pneumologo (che comunque non è disponibile a domicilio). A questo si aggiunge l’impossibilità di emotrasfusioni a domicilio del paziente in Adi», denuncia il segretario Fimmg. La drammatica situazione delle liste d’attesa, si è aggravata con la pandemia: «Sono saltate tutte le norme previste su prime visite, visite di controllo (le uniche che possono essere prescritte con la esenzione per patologia) e tutte le indicazioni di priorità sembra non abbiano alcun valore: Inutile dire che le infinite attese favoriscono gli specialisti privati non convenzionati». Infine, la questione delle sedi carenti di medicina di base che secondo la Fimmg ha origine in quello che Usai definisce «ritardo cronico della Regione nella pubblicazione delle sedi carenti di assistenza primaria.(mc)

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