La Nuova Sardegna

Oristano

Consiglio, ci si divide anche sulla pista ciclabile

Consiglio, ci si divide anche sulla pista ciclabile

Maggioranza e opposizioni hanno idee diverse sul percorso. Per la sua realizzazione 500mila euro

03 marzo 2021
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ORISTANO. Il Consiglio comunale, ancora in remoto nonostante il passaggio della Sardegna in zona bianca, si spacca sul percorso della pista ciclabile che collegherà via Vandalino Casu a viale Repubblica. L'oggetto del contendere è il percorso del progetto da mezzo milione di euro che dovrebbe inserirsi nella rete sarda delle ciclovie. Percorso contorto, con vari attraversamenti stradali e passaggi su incroci e che ai consiglieri di minoranza proprio non piace. Per esempio, ad Anna Maria Uras che, insieme a Patrizia Cadau e Andrea Riccio aveva presentato una mozione per chiedere all'esecutivo di studiare un percorso alternativo, magari partendo da quanto immaginato nel Piano urbano della mobilità approvato nel 2016 dalla giunta Tendas. Lì, la pista ciclabile partiva da via Vandalino Casu e poi tirava dritta per tutta via Umbria, dentro Torangius, ricongiungendosi su via Cagliari all'altezza della rotonda del McDonald's e poi risalendo verso via Tirso, via Satta, viale Diaz e infine viale Repubblica. Percorso intricato anche quello, ma meno di quello approvato dalla Giunta qualche mese fa. In questo caso, si parte da via Casu, si scende in via Cilento, si percorre un tratto di via Umbria, si torna in via Sardegna per poi passare in via Lazio, via Lombardia, via Tirso, via Satta (passando dentro il cortile dell'asilo nido comunale), via Cagliari e viale Diaz ricongiungendosi alla fine con la ciclabile di viale Repubblica. Basta solo osservare il numero di vie citate, per cogliere la differenza dei due percorsi. «Un arzigogolo senza senso – lo definisce Anna Maria Uras nel suo intervento – che non tiene conto del Pum, delle richieste dei consiglieri e delle stesse richieste dei cittadini, che hanno già effettuato un ricorso al Capo dello Stato e sono pronti a fare il secondo, con il rischio di grosse spese per il Comune, se dovesse soccombere. Molto meglio sarebbe stato passare dentro Torangius». Una soluzione alternativa la delinea il capogruppo Dem Efisio Sanna: «Passando da via Umbria, si sarebbe potuti arrivare in via Brianza, da dove sarebbe stato possibile collegarsi anche alla pista ciclabile verso il Rimedio e alla circonvallazione Ovest di prossima costruzione». La maggioranza difende la scelta dell'esecutivo: «Non ci sono i tempi per rivoluzionare il progetto – afferma Luca Faedda di Forza Italia – e la pista ciclabile sarà un'opportunità per tutti, al costo necessario di qualche sacrificio». D'altra parte, per l'assessore ai Lavori Pubblici Francesco Pinna era l'unica alternativa possibile. «Il percorso ipotizzato nel Pum era pericoloso per i troppi incroci di via Umbria e per le forti velocità di via Cagliari. Questa è la soluzione più breve e più sicura». Da che parte stia la ragione, lo si capirà solo quando la pista sarà pronta, in base ai pareri dei ciclisti e dei residenti. Dato che ci sono in ballo 500 mila euro di finanziamento, meglio sperare che il percorso scelto sia giusto.

Davide Pinna

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