Ex mattatoio, incontro il Comune
L’edificio diventato casa di alcune famiglie rom non è più agibile
10 aprile 2021
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ORISTANO. È atteso per i prossimi giorni, l’esito della perizia che i Vigili del fuoco stanno eseguendo per stabilire l’origine dell’incendio che l’altra notte ha distrutto il deposito della Pro loco all’interno dell’ex mattatoio. Il rogo, che ha minacciato le abitazioni della comunità rom di via Rockefeller, ha riproposto la difficile situazione dei rom, che vivono in costruzioni fatiscenti e malsane e la necessità di trovare per le famiglie una nuova sistemazione.
Se ne parlerà lunedì in un incontro convocato dall’assessora ai Servizi sociali Carmen Murru nel quale il Comune farà sapere come intenda intervenire, magari utilizzando i 200 mila euro del finanziamento regionale. L’ipotesi mai abbandonata è quella di sostenere le famiglie nell’affitto di abitazioni. Sulla vicenda, intanto è intervenuta Asce Sardegna. In una nota, l’associazione contro le emarginazioni, esprime «solidarietà e vicinanza alle famiglie della comunità rom di via Rockfeller – si legge – siamo lieti che non sia successo nulla di grave alle persone. Siamo preoccupati dal sospetto che il rogo della notte scorsa possa essere stato un attentato rivolto contro la comunità. Sarebbe un fatto di gravità inaudita».
La nota prosegue con l’auspicio che venga trovata una soluzione abitativa per le famiglie ospiti del vecchio mattatoio comunale.
«Speriamo che si colga l’occasione per dare finalmente delle risposte sensate alle famiglie. Con il Comune – ricorda Asce – è aperta da anni una vertenza per trovare una sistemazione più dignitosa. L’urgenza è evidente».
Se ne parlerà lunedì in un incontro convocato dall’assessora ai Servizi sociali Carmen Murru nel quale il Comune farà sapere come intenda intervenire, magari utilizzando i 200 mila euro del finanziamento regionale. L’ipotesi mai abbandonata è quella di sostenere le famiglie nell’affitto di abitazioni. Sulla vicenda, intanto è intervenuta Asce Sardegna. In una nota, l’associazione contro le emarginazioni, esprime «solidarietà e vicinanza alle famiglie della comunità rom di via Rockfeller – si legge – siamo lieti che non sia successo nulla di grave alle persone. Siamo preoccupati dal sospetto che il rogo della notte scorsa possa essere stato un attentato rivolto contro la comunità. Sarebbe un fatto di gravità inaudita».
La nota prosegue con l’auspicio che venga trovata una soluzione abitativa per le famiglie ospiti del vecchio mattatoio comunale.
«Speriamo che si colga l’occasione per dare finalmente delle risposte sensate alle famiglie. Con il Comune – ricorda Asce – è aperta da anni una vertenza per trovare una sistemazione più dignitosa. L’urgenza è evidente».