La Nuova Sardegna

Oristano

In provincia altri sessanta contagiati

In provincia altri sessanta contagiati

Giovedì screening di massa a Samugheo, preoccupazione in altri centri

13 aprile 2021
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SAMUGHEO. Mentre in provincia ieri si sono registrati 60 nuovi casi, di cui 15 nel solo capoluogo, a Samugheo, dopo la lunga catena di contagi, primi parziali spiragli di luce. Alcuni residenti si sono negativizzati e tre delle quattro persone ricoverate sono state dimesse. Per estinguere il vasto focolaio ci vorrà del tempo, ma intanto sarà svolta un'indagine sanitaria sulle persone positive per capire se la curva epidemiologica abbia effettivamente cominciato la fase discendente. Lo screening in programma giovedì interesserà circa 150 residenti. «In quella fase avremo un quadro più preciso della situazione», ha detto il sindaco Basilio Patta, che prima dell'ingresso in zona rossa ha emesso un'ordinanza prolungando la chiusura delle scuole al 17 aprile e subordinando l'apertura all'esito dello screening sugli alunni, vietando la vendita d'asporto e introducendo regole più stringenti in merito alla partecipazione ai riti funebri e alle normali celebrazioni eucaristiche. Lo stesso ha fatto l'omologo di Paulilatino, che ha anticipato a sabato l'entrata in vigore dei divieti imposti con il lockdown nazionale. Nel paese del Guilcier i contagi sono in risalita con undici persone positive, una delle quali in ospedale, e altre quattro con sintomi riconducibili al covid. Ieri il sindaco Gallus ha fatto appello ai giovani perché adottino comportamenti più cauti e rispettosi delle norme anticontagio al fine di salvaguardare le persone più anziane e quelle più fragili. Il coronavirus è ricomparso anche a Ula Tirso, che registra due casi di positività all'interno dello stesso nucleo familiare. Per entrambi i pazienti si è reso necessario il ricovero, mentre per le tredici persone in quarantena sono in corso gli accertamenti sanitari. «Il tracciamento prosegue ma speriamo di aver circoscritto l'infezione», ha auspicato il sindaco Danilo Cossu, che per limitare i rischi di una rapida propagazione del virus ha chiesto la collaborazione di esercenti e famiglie. La risposta è stata immediata: il titolare dell'unico bar momentaneamente in attività ha chiuso il locale con un giorno d'anticipo rispetto all'istituzione della zona rossa e ha interrotto la vendita d'asporto a tempo indefinito, mentre le famiglie degli alunni che frequentano le materne in paese e le scuole dell'obbligo ad Ardauli lasceranno i figli a casa per qualche giorno. Un'impennata dei contagi è stata registrata a Bonarcado, che con i nuovi otto casi di ieri è passato a quindici, e a Solarussa, da sabato ferma a 19 positivi ma con diversi tamponi molecolari ancora da refertare. (mac)

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