La Nuova Sardegna

Oristano

Una casa in affitto per le famiglie rom

Una casa in affitto per le famiglie rom

Il Comune disposto a usare risorse proprie, ma non è facile trovare immobili

13 aprile 2021
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Una casa in affitto per le famiglie rom: è la proposta del Comune per le famiglie che da quasi vent’anni vivevano nell’ex mattatoio e dai quali, dovranno andar via. Ieri, in un incontro con i capi famiglia, l’assessora ai Servizi sociali, Carmen Murru e il sindaco Andrea Lutzu, hanno illustrato le azioni che l’amministrazione comunale ha in programma. Attraverso i fondi del piano “Casa amica”, rivolto alle famiglie indigenti residenti a Oristano, il Comune interverrebbe per il pagamento della caparra sull’affitto. «È l’ultima strada percorribile: solo una famiglia attualmente vive in una casa popolare, le altre tre non hanno voluto presentare la domanda. Ma quelle dell’ex mattatoio non sono case abitabili: dovranno lasciarle al più presto», spiega il sindaco, Andrea Lutzu. Svanita l’ipotesi di un finanziamento regionale, il Comune utilizzerà proprie risorse.

«Non è facile trovare case per i rom – ammette l’assessora Murru – avevamo fatto una ricognizione presso le agenzie immobiliari, invitandole a proporci eventuali abitazioni in locazione. Alcune ci hanno fatto sapere di non averne a disposizione, altre non ci hanno neppure risposto. Ora chiediamo ai rom di far la loro parte e cercare a loro volta una casa da poter affittare». L’assessora ai servizi sociali, prosegue: «Per i rom il Comune interverrà come per tutti i cittadini oristanesi che hanno necessità di un supporto anche finanziario». La gravità delle condizioni abitative dei rom di via Rockefeller è nota da anni, ma è emersa in tutta la sua drammaticità dopo l’incendio che mercoledì notte ha distrutto il capannone-deposito della Pro loco, confinante con le case dei rom. «Sono strutture insicure e malsane – dice il sindaco – siamo fortemente preoccupati perché ci vivono anche dei bambini la cui condizione saremo costretti a segnalare al Tribunale dei minori. Non è una guerra contro di loro – aggiunge il primo cittadino – è la legge che non ci consente di far finta di nulla. Ad onor del vero– conclude– le famiglie non hanno mai collaborato per rendere più dignitosa la loro condizione, continuando ad esempio, a non rispettare le regole del conferimento dei rifiuti che non differenziano». (m.c.)

In Primo Piano
Macomer

Accoltellò un ragazzo per una sigaretta. Pace tra i genitori: «Lo perdoniamo»

di Alessandro Mele
Le nostre iniziative