La Nuova Sardegna

Oristano

I “Saltalafila” crescono, gli infiltrati sono più di 50

di Enrico Carta
I “Saltalafila” crescono, gli infiltrati sono più di 50

L’inchiesta sulle somministrazioni improprie di vaccini: nuovi casi anomali Finite le audizioni di poliziotti e finanzieri che avrebbero avuto la dose in anticipo

23 aprile 2021
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ORISTANO. Il numero cresce. Più si scava e più casi dubbi finiscono sotto la lente d’ingrandimento. L’inchiesta “Saltalafila”, sulle presunte somministrazioni irregolari di vaccini avvenute al Poliambulatorio dell’Assl di via Michele Pira, aggiorna il proprio contatore. Se qualche giorno fa gli inquirenti avevano parlato di una cinquantina di episodi sospetti, adesso il numero va ritoccato e non al ribasso. Le audizioni delle persone informate sui fatti non hanno, per ora, portato la procura e i Nas dei carabinieri a rivedere i propri convincimenti. Anzi, dal controllo di nuovi documenti e dall’incrocio coi dati anagrafici e le professioni di persone vaccinate nella primissima fase, quando cioè la campagna di immunizzazione era mirata quasi esclusivamente al personale sanitario, emergerebbero nuove incongruenze. Così quel cinquanta è già salito di diverse unità e il contaggio non si è certo concluso.

È presto per tirare le somme, anche perché i testimoni ovvero coloro che avrebbero ricevuto la dose in maniera impropria vengono interrogati senza sosta. Ieri si sono concluse tutte le audizioni del personale delle forze dell’ordine a cui sarebbero state inoculate dosi prima che iniziasse la campagna che riguardava la loro categoria o in maniera difforme rispetto alle direttive, quando queste erano già state impartite. Martedì erano stati interrogati dieci militari della Guardia di finanza, ieri è toccato a mezza dozzina di appartenenti alla Polizia di Stato. Oggi si prosegue con nuovi testimoni ovvero con altre persone che avrebbero “saltato la fila”.

Mentre si va avanti, il procuratore Ezio Domenico Basso e il sostituto procuratore Andrea Chelo stanno valutando la credibilità delle risposte fornite in questi primi giorni di interrogatori, affidati alla maggiore dei carabinieri del Nas, Nadia Gioviale a cui è affidato il compito di portare avanti le indagini. «Non possiamo fornire dettagli – spiega il procuratore –, siamo in una fase per cui il contenuto delle testimonianze non può essere reso pubblico. Abbiamo però notato che continuano a esserci delle incongruenze tra quanto contenuto nella documentazione in nostro possesso e le risposte che ci vengono date. In molti casi i chiarimenti non sono soddisfacenti e restano delle zone d’ombra su come queste persone siano arrivate alla vaccinazione in anticipo rispetto alle direttive o su come quelle direttive siano state per lo meno non tenute nella debita considerazione. In alcuni casi, poi, sono emerse situazioni chiaramente ingiustificabili: non è credibile la spiegazione che ci hanno fornito su come sia stato possibile che abbiano ricevuto il vaccino in quella fase».

Nell’inchiesta sono coinvolte sedici persone, indagate per peculato e abuso d’ufficio. Sono medici e infermieri in servizio al poliambulatorio di via Pira e facenti parte delle squadre preposte alla vaccinazione.

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