La Nuova Sardegna

Oristano

Mogoro raduno e bevute la rabbia del sindaco Cau

di Michela Cuccu
Mogoro raduno e bevute la rabbia del sindaco Cau

Ieri Digos in Comune per acquisire ulteriori elementi per l’indagine sull’episodio «Quell’assembramento invece di risolvere problemi, ne ha fatto nascere altri»

27 aprile 2021
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MOGORO. «È una situazione difficile per tutti: quello che non capisco sono queste iniziative estemporanee che invece di risolverli, rischiano di creare più problemi di quelli che abbiamo già».

Il sindaco, Donato Cau, prende le distanze dall'episodio di sabato sera, quando, alcune decine di persone hanno dato vita ad una manifestazione contro il coprifuoco.

I fatti sono noti: poco dopo lo scoccare delle 22, diverse persone, compresi alcuni minorenni, si sono trattenute in piazza Sant’Antioco e nemmeno l’arrivo di tre pattuglie dei Carabinieri li ha convinti, almeno subito, ad andar via. Nessuno sa se quel raduno sia stato spontaneo o organizzato, ma il fatto che alcuni dei partecipanti avessero portato beveraggi e birre in abbondanza per un brindisi di protesta, fa propendere per la seconda ipotesi.

«Non solo io ma il resto degli amministratori ha appreso tutto a cose fatte», dice il sindaco che non nasconde il disappunto. «Questi comportamenti sono rischiosi in fase pandemica e continuiamo a ripeterlo anche attraverso i social», dice Cau.

«Sappiamo bene che ci sono imprenditori e lavoratori che stanno pagando più di altri le chiusure: a fronte di ristori insufficienti, devono comunque far fronte ai costi d'impresa anche se ferma. Se questa è l'origine di quanto accaduto sabato – prosegue il primo cittadino – avrebbero fatto meglio a rivolgersi al Comune. Assieme, avremmo trovato sicuramente la strada più corretta per far conoscere la situazione di disagio che il protrarsi del lockdown, sta acutizzando in misura gravissima».

Intanto però è in corso l'identificazione da parte di carabinieri e polizia dei partecipanti alla manifestazione. Chi c'era non rischia solo la sanzione amministrativa per aver violato le norme anti covid, ma potrebbe essere chiamato in causa anche per eventuali responsabilità penali. Anche per valutare meglio questi aspetti ieri gli investigatori della Digos della Questura sono andati dal sindaco per acquisire ulteriori elementi.

Si sta cercando di capire se tutto sia nato spontaneamente oppure se, così sembrerebbe vista la fornitura di bevande che i partecipanti avevano con sé, dietro ci sia stata un’organizzazione. «Purtroppo queste situazioni sono anche il risultato dei pessimi esempi da parte di coloro che, dato il ruolo che rivestono, dovrebbero comportarsi in maniera più responsabile – dice il sindaco che affida la conclusione a una battuta – io non ero a Sardara ma nessuno si stupisca se poi la gente comune si comporta come ha fatto sabato sera».

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