La Nuova Sardegna

Oristano

Da cinque anni in “esilio” e oggi vince lo sconforto

di Davide Pinna
Da cinque anni in “esilio” e oggi vince lo sconforto

Gli operatori di via Mazzini sono dal 2016 nella sede provvisoria di via Cimarosa La notizia che la vecchia sede non sarà riaperta a breve schianta le loro speranze

06 maggio 2021
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ORISTANO. La sede provvisoria, ma non troppo, del mercato civico in via Cimarosa aprì i battenti l’11 aprile del 2016. «Ci dissero che saremmo dovuti restare un anno e otto mesi» racconta un operatore. Di anni, invece, ne sono passati cinque e all’orizzonte non c’è alcuna data plausibile per il ritorno del mercato nella sua sede storica, in via Mazzini. Lì, fino a vent’anni fa, erano attivi sessanta operatori. Poi cominciò una lunga fase di declino, che coinvolgeva tutta via Mazzini e in generale il centro storico.

Una rotta che sarebbe stato possibile invertire, con la ristrutturazione dell’edificio costruito nel 1957 e il suo ammodernamento. Quel sacrificio, il trasferimento per due anni al massimo nei locali più piccoli di via Cimarosa, lontani dal centro e non serviti adeguatamente dai parcheggi, sarebbe stato accettabile, con la prospettiva di una ripartenza rapida in via Mazzini. Ma le cose sono andate nel peggiore dei modi, i lavori per la ristrutturazione del mercato sono naufragati in un mare di errori progettuali, leggerezze e contenziosi tra il Comune e la prima ditta appaltatrice.

A distanza di anni dall’avvio dei lavori, bisogna ricominciare da capo con la demolizione e la ricostruzione del fabbricato. Oggi, in via Cimarosa, gli stalli attivi sono sedici: ogni tanto qualche operatore va via e non sempre viene sostituito. Fra quelli che resistono, il sentimento dominante è la rassegnazione. «Non sappiamo niente, nessuno ci dice mai nulla» commenta sconsolato Andrea Trudu, titolare della pescheria “Da Andrea”. A fare la differenza sono poche centinaia di metri: quelle che separano il mercato di via Cimarosa dal parcheggio realizzato appositamente dietro le elementari di via Bellini. In via Mazzini era tutta un’altra storia, il parcheggio di via Mariano IV era collegato direttamente al mercato ed erano disponibili molti più parcheggi non a pagamento. Da dicembre il parcheggio di via Mariano è di nuovo utilizzabile, ma è desolatamente vuoto senza la sua principale ragion d’essere, il mercato appunto. «Cosa dobbiamo fare? Le cose sono due: o teniamo duro ancora per anni, o abbassiamo la serranda definitivamente» prosegue Andrea Trudu.

Lucia Diana ha un banco di vendita di frutta e ortaggi e la sede storica di via Mazzini non l’ha mai conosciuta come operatrice. Ha aperto la sua attività quattro anni fa, ma conosce le storie raccontate dai suoi colleghi e, soprattutto, vede qual è la situazione di via Cimarosa con i propri occhi: «Il problema principale sono i parcheggi. Inutile nasconderselo, lavoriamo soprattutto con persone anziane che hanno bisogno di avere le macchine vicine per trasportare la spesa». Il suo vicino di banco è Alessio Gallus, anche lui vende prodotti ortofrutticoli: «Il vecchio mercato sarà demolito? Potevano accorgersene anche prima. Nel pubblico funziona sempre così, ma degli errori nei progetti se ne sarebbe accorto anche un bambino. Prima volevano spostare il mercato nel parcheggio, ma poi hanno scoperto che c’era la falda due metri di profondità: lo sapevano tutti. Così come erano sotto gli occhi di tutti i problemi legati all’amianto e alla vecchia struttura». Poi punta l'attenzione anche su un altro problema: «Prima eravamo molto più visibili, d’estate arrivavano tanti turisti che capitavano al mercato per caso, girando in centro».

Oltre ai disagi vissuti dagli operatori, che ormai non sperano nemmeno più nel ritorno in via Mazzini, c'è un altro fatto di cui tener conto: tra manutenzioni e affitto dei locali il Comune ha già speso qualcosa come mezzo milione per la sede di via Cimarosa. E probabilmente ne dovrà sborsare altrettanti prima che in via Mazzini rinasca il mercato vero.

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