Il sindaco senza barracelli gioca il jolly
di Maria Antonietta Cossu
Sedilo. Dopo le dimissioni in blocco si cerca un’elezione lampo di nuovi graduati
06 maggio 2021
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SEDILO. Il Comune si giocherà la carta di riserva se la prefettura non convaliderà in tempi brevi l’elezione del capitano della compagnia barracellare, sospesa dal servizio in seguito alle defezioni del comandante uscente e degli altri ufficiali graduati. Se la procedura di verifica dei requisiti non si concluderà prima dei sette mesi canonici, si procederà con l’elezione dei tenenti e del vice capitano così da ricostituire la catena di comando.
È la soluzione che l’amministrazione comunale si riserva di adottare se il nullaosta della prefettura tardasse ad arrivare. L’obiettivo è di far uscire il prima possibile la polizia rurale dal limbo in cui è finita quando anche l’ultimo dei cinque graduati ha rimesso l’incarico. Il segnale lampante di una crisi latente, che i bene informati riconducono all’elezione di Giovanni Manca e al fatto che non tutti i membri del vecchio direttivo la condividessero.
Il neo capitano era stato eletto a maggioranza dai barracelli e a febbraio il consiglio comunale aveva confermato la scelta. Nei due mesi successivi, però, qualcosa deve essere successo se tutti i graduati hanno deciso di rinunciare ai rispettivi poteri, consapevoli che ciò avrebbe portato al blocco della compagnia. Lo strappo non è andato giù al sindaco, che ha contestato ragioni e modalità. «Contrariamente a quanto è successo in passato, l’amministrazione che rappresento ha sempre rispettato la volontà espressa dai barracelli attraverso il voto, mentre all’interno della stessa compagnia ci sono persone che non accettano l’esito di un’elezione democratica», ha dichiarato Salvatore Pes riferendosi a una parte del gruppo di comando: «Ciò che mi dispiace è che ho appreso delle dimissioni solo attraverso l’Ufficio Protocollo. Se con il capitano uscente c’è stato un confronto leale, non posso dire lo stesso con gli altri ufficiali. Eccezion fatta per uno dei tenenti, che aveva espresso molto tempo fa la volontà di andarsene, con gli altri ufficiali non c’è stata nemmeno la possibilità di discutere della questione».
Ora le priorità sono altre: rimettere in moto la polizia rurale e salvare la campagna antincendio. Il sindaco esclude che il blocco attuale possa condizionare l’attività: «Il servizio non è a rischio, abbiamo già l’elenco dei barracelli che effettueranno la sorveglianza sul territorio. Intanto aspettiamo il conferimento dell’incarico al capitano da parte del prefetto. Se questo dovesse tardare la compagnia procederà alle votazioni per eleggere i tre nuovi tenenti e il vicecapitano e tornare operativa».
È la soluzione che l’amministrazione comunale si riserva di adottare se il nullaosta della prefettura tardasse ad arrivare. L’obiettivo è di far uscire il prima possibile la polizia rurale dal limbo in cui è finita quando anche l’ultimo dei cinque graduati ha rimesso l’incarico. Il segnale lampante di una crisi latente, che i bene informati riconducono all’elezione di Giovanni Manca e al fatto che non tutti i membri del vecchio direttivo la condividessero.
Il neo capitano era stato eletto a maggioranza dai barracelli e a febbraio il consiglio comunale aveva confermato la scelta. Nei due mesi successivi, però, qualcosa deve essere successo se tutti i graduati hanno deciso di rinunciare ai rispettivi poteri, consapevoli che ciò avrebbe portato al blocco della compagnia. Lo strappo non è andato giù al sindaco, che ha contestato ragioni e modalità. «Contrariamente a quanto è successo in passato, l’amministrazione che rappresento ha sempre rispettato la volontà espressa dai barracelli attraverso il voto, mentre all’interno della stessa compagnia ci sono persone che non accettano l’esito di un’elezione democratica», ha dichiarato Salvatore Pes riferendosi a una parte del gruppo di comando: «Ciò che mi dispiace è che ho appreso delle dimissioni solo attraverso l’Ufficio Protocollo. Se con il capitano uscente c’è stato un confronto leale, non posso dire lo stesso con gli altri ufficiali. Eccezion fatta per uno dei tenenti, che aveva espresso molto tempo fa la volontà di andarsene, con gli altri ufficiali non c’è stata nemmeno la possibilità di discutere della questione».
Ora le priorità sono altre: rimettere in moto la polizia rurale e salvare la campagna antincendio. Il sindaco esclude che il blocco attuale possa condizionare l’attività: «Il servizio non è a rischio, abbiamo già l’elenco dei barracelli che effettueranno la sorveglianza sul territorio. Intanto aspettiamo il conferimento dell’incarico al capitano da parte del prefetto. Se questo dovesse tardare la compagnia procederà alle votazioni per eleggere i tre nuovi tenenti e il vicecapitano e tornare operativa».