La Nuova Sardegna

Oristano

Centri commerciali, martedì serrata simbolica

Centri commerciali, martedì serrata simbolica

Per alcuni minuti i negozi (a Oristano Porta Nuova) abbasseranno le saracinesche contro il Governo

08 maggio 2021
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ORISTANO. Anche il Centro commerciale Porta Nuova aderirà martedì alla serrata nazionale promossa da Confcommercio, Confesercenti, e dalle altre sigle di categoria della distribuzione per protestare cotro la decisione del governo di tenere chiusi nei fine settimana i negozi dei centri commerciali.

«Alle 11 i punti vendita di tutti i centri commerciali d’Italia manifesteranno contro le chiusure nei fine settimana con il gesto simbolico di abbassare le saracinesche per alcuni minuti. L’iniziativa – riporta una nota – coinvolge 30mila negozi e supermercati, è promossa dalle associazioni del commercio,che chiedono l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi. Le Associazioni del commercio vogliono dare voce ai 780mila lavoratori delle 1.300 strutture commerciali integrate presenti su tutto il territorio nazionale, che vivono da oltre un anno in un clima di forte incertezza, aggravato dalle stringenti misure con cui il Governo impedisce a migliaia di attività commerciali di lavorare nel week-end, ovvero nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fatturato». La manifestazione è volta anche a ribadire la sicurezza dei centri, parchi e gallerie commerciali che, sin dall’inizio della pandemia, hanno adottato protocolli rigorosi, garantendo che non si registrasse alcun caso di focolaio in tali strutture.

Dall’inizio dell’emergenza, il settore dei centri commerciali si è impegnato in un dialogo con il Governo, anche mettendo volontariamente e gratuitamente a disposizione 160 strutture sul territorio nazionale per la creazione di hub vaccinali. Le Associazioni del commercio coinvolte auspicano di poter avere dalle Istituzioni risposte tempestive, per rimettere in moto un comparto tra i più danneggiati dalla crisi, che continua ad operare parzialmente e senza una chiara prospettiva di ripresa.

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