La Nuova Sardegna

Oristano

Punti vaccinali della Assl promessi ma mai aperti

di Michela Cuccu
Punti vaccinali della Assl promessi ma mai aperti

Ales e Terralba dovevano ospitarli. I comuni avevano anche individuato i locali Tra due settimane anche in Provincia la campagna con i tamponi molecolari 

08 maggio 2021
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ALES. Sembrava ormai cosa fatta e invece, degli hub vaccinali che dovevano sorgere a Teralba e Ales, ancora non c’è traccia. Dopo un iniziale assenso da parte dell’assessorato regionale alla Sanità e dall’Ats, per l’apertura di strutture per il decentramento della campagna di immunizzazione dal Covid, le Amministrazioni comuali si erano subito attivate, inviando le documentazioni e ottemperando a tutte le prescrizioni richieste a seguito dei sopralluoghi fatti dai tecnici della Assl nelle sedi individuate: la palazzina di via Roma a Terralba che ospita anche i volontari della Livas e per Ales, la palestra comunale. All’improvviso però, su quel progetto che avrebbe dovuto accelerare le vaccinazioni ed evitare trasferte sino a Oristano, piuttosto pesanti, soprattutto per anziani e fragili, è calato il silenzio. Nel frattempo, a Terralba, c’è stata una tale impennata di contagi (attualmente sono 75 i positivi dei quali, soltanto uno è in ospedale) da rischiare da un momento all’altro la dichiarazione di zona rossa. Una situazione decisamente pesante. Il consigliere regionale di Forza Italia, Emanuele Cera ha scritto all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu e al Commissario Ats, Massimo Temussi, per sollecitare l’apertura degli hub, ora più che mai indispensabili. Nella nota, non chiede soltanto «la conclusione definitiva del procedimento per attivare i due centri di vaccinazione», si legge, ma anche «l’immediata stipula di un nuovo contratto triennale con i laboratori di analisi privati convenzionati con il sistema sanitario nazionale». La questione è nota: dal 5 marzo i laboratori privati hanno raggiunto il budget annuo assegnato dall’Ats. Di conseguenza, gli utenti, per poter usufruire gratuitamente delle prestazioni, devono rivolgersi ai laboratori del sistema pubblico «sottraendo tra l’altro le preziose risorse umane dei laboratori di analisi dell’ospedale che in questa fase emergenziale deve fronteggiare la pandemia da Covid-19», scrive Cera che sottolinea: «Ritengo che grazie allo stanziamento delle risorse apportate dal Consiglio regionale vi siano tutti gli strumenti finanziari necessari per superare tale problematica». Solleciti che arrivano nel bel mezzo delle polemiche sulle modalità dell’Ats per la gestione dei servizi sui territori, sollevata dal commissario della Assl, Antonio Cossu, che in una lettera aveva denunciato dubbi sulla regolarità del servizio e di non esser stato coinvolto nella decisione di stipulare in contratto con una società privata veneta per avere i medici necessari a riparire il Pronto soccorso di Ghilarza. Denuncia che ha provocato un duro scontro con il presidente della commissione regionale alla Sanità, Domenico Gallus che ha chiesto, con un’interrogazione, le dimissioni di Cossu. Intanto, dal 22 al 23 giugno la campagna regionale di screening “sardi e sicuri” approda nei Comuni di Oristano, Terralba, Cabras, Bosa, Mogoro e Ghilarza.

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