La Nuova Sardegna

Oristano

Comune, quindici sì al bilancio

di Davide Pinna
Comune, quindici sì al bilancio

Passa il rendiconto non senza le polemiche. Le critiche arrivano anche dalla maggioranza

01 giugno 2021
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ORISTANO. Le critiche della minoranza erano previste e prevedibili, un po’ meno gli attacchi che arrivano dai banchi della maggioranza, durante la seduta per l’approvazione del rendiconto 2020. Come quello di Antonio Iatalese (Fratelli d’Italia) che, dopo aver riconosciuto i meriti dell’amministrazione nella lotta alla pandemia invoca il rituale «cambio di passo nell’ultimo anno di mandato» e spara a zero sui bandi di concessione del teatro Garau, del Palasport, dell’Area grandi eventi e dell’Area camper: «Sono tutti andati deserti. Certo, c’è la pandemia e le difficoltà in quei settori, ma se leggiamo i bandi troviamo requisiti insostenibili per i futuri gestori. Non vorrei che fosse l’espediente per assegnare queste strutture con affidamenti diretti annuali. Se si vuole fare questo, io non ci sto».

Ma, soprattutto, pesanti sono state le parole di Davide Tatti, capogruppo di Fortza Paris, che dedica tutto il breve intervento all’assessore al Bilancio Angelo Angioi: «Sono giorni che cerchiamo di capire perché volesse marcare la differenza con il suo predecessore. Voleva forse indebolire il sindaco e la maggioranza che hanno votato i bilanci che secondo lui sarebbero gonfiati?»

Tocca al sindaco Andrea Lutzu rispondere e prendere in mano la situazione: «Pensavo che il malinteso si fosse risolto stamattina (ieri mattina per chi legge, ndr), ma evidentemente mi sbagliavo. Non mi piace essere tirato per la giacca e mi auguro che il rendiconto e il bilancio si previsione vengano approvati con quindici voti».

La minoranza, stavolta senza distinzioni tra i vari gruppi e i consiglieri, non si tira indietro. Il primo a intervenire è il capogruppo del Partito Democratico Efisio Sanna: «Il miglioramento dei conti è dovuto a eventi esterni, che niente hanno a che vedere con la vostra attività di programmazione. La maggioranza continua a parlare del covid, ma sulla sanità oristanese non avete speso una parola. In generale parlate e annunciate troppo e realizzate poco».

Su aspetti simili si concentra Patrizia Cadau: «Avete litigato per un anno e mezzo e la città è rimasta ostaggio di logiche elettoralistiche. Se aveste dedicato quei minuti a difendere l’ospedale la sanità oristanese sarebbe stato meglio».

«Ci vorrebbero dei progetti – attacca invece Andrea Riccio (ProgReS) –, ma voi andate avanti per piccoli interventi separati, come si vede nel verde pubblico e a Torregrande». Monica Masia cita il problema delle mancate riscossioni: «Sono calati i debiti inesigibili, vero, ma il motivo è che ne sono stati cancellati 4 milioni che ormai non si potevano più recuperare. Un milione dei quali deriva dalla Tari».

«Sui servizi sociali vi siete limitati all’ordinaria amministrazione – afferma la democratica Maria Obinu –. Tutte cose che gli uffici possono fare senza alcun input politico, l’unica cosa, sbagliata, che ha fatto la politica è stata la chiusura del dormitorio». Se la prende con Angioi l’indipendente Mauro Licandro: «Quando sono stati approvati i bilanci che ha definito con parole pesanti, lei era presidente della commissione competente: dov'era? Che faceva?».

Particolarmente in sintonia con Fortza Paris, è l'intervento del capogruppo sardista Danilo Atzeni: «Si dice in giro che volete alzare l’addizionale Irpef, che colpisce tutte le buste paga. Si conoscono anche gli aumenti delle aliquote ormai. Dall’assessore al Bilancio mi sarei aspettato un altro tipo di lavoro e un altro tipo di presentazione dei dati contabili».

Alla fine però la maggioranza ha votato compatta. I sì sono stati quindici, la giunta incassa e volta pagina verso il prossimo impegno.

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