La Nuova Sardegna

TERRALBA. «I risultati delle analisi arrivano in ritardo: di questo passo a Marceddì si rischia il fallimento»: il sindaco di Terralba, Sandro Pili ha chiesto l’intervento del prefetto sulla vicenda del blocco della raccolta di vongole e mitili nello stagno. È l’esito di un incontro tra gli amministratori comunali (oltre al sindaco erano presenti anche il vice sindaco Andrea Grussu e l’assessore alla Pesca e ambiente, Simone Puddu), e i rappresentanti del Consorzio cooperative riunite della pesca di Marceddì, guidati dal presidente Antonio Loi, e il consiglio direttivo e i presidenti delle cooperative associate, che operano nella zona. Il blocco della raccolta, nasce dal risultato delle analisi della acque di allevamento dei molluschi, prelevate il 12 maggio scorso, che hanno rilevato la presenza di biotossine algali. Di conseguenza, i sindaci di Terralba e Arborea, attraverso differenti ordinanze, hanno fermato la raccolta a “Marceddì Torre Vecchia”, “Marceddì Terza Peschiera”, e “Corru S’Ittiri”. I pescatori, che lamentano a causa del blocco, perdite che potrebbero arrivare a 400 mila euro, hanno manifestato la loro forte preoccupazione. Ancora ieri, infatti, l’Ats non aveva trasmesso l’esito delle analisi fatte dalla Assl successivamente al 18 maggio, con l’ultimo prelievo di campioni d’acqua che risale a lunedì. I pescatori temono che qualora le analisi dessero risultati negativi, possano comunque venire comunicati ancora in ritardo, prolungando inutilmente il fermo della raccolta, con danni enormi per il comparto. L’amministrazione comunale, si è impegnata ad intervenire anche presso la Regione e l’Ats per riuscire a velocizzare la trasmissione dei risultati delle analisi, dal cui esito dipende il lavoro della peschiera. Nel frattempo, il sindaco ha contattato al telefono il prefetto Fabrizio Stelo, che si è impegnato ad intervenire, avviando da subito le interlocuzioni con gli Enti interessati. (m.c.)