La Nuova Sardegna

Oristano

Medici in affitto anche al San Martino

di Michela Cuccu
Medici in affitto anche al San Martino

Arriva la conferma dal commissario dell’Ats, Temussi: «Soluzione temporanea al pronto soccorso in attesa dei concorsi»

05 giugno 2021
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ORISTANO. Il San Martino come il Delogu di Ghilarza: i medici di rinforzo per il Pronto soccorso, ormai a rischio di chiusura, arriveranno attraverso un’azienda privata. La conferma l’ha data il Commissario straordinario dell’Ats, Massimo Temussi, che ieri mattina, è arrivato nel nosocomio per un sopralluogo chiesto dal prefetto, Fabrizio Stelo. L’intervento del rappresentante del Governo era stato sollecitato in più occasioni dai sindacati e ultimamente, dalla stessa dirigente del Pronto soccorso, Priscilla Ongetta. Ieri Temussi ha specificato che quella dei medici in affitto sarà una soluzione temporanea, in attesa dei nuovi concorsi per l’assunzione di medici da destinare ai vario ospedali sardi. Medici “in affitto”, ma non specialisti in medicina d’urgenza, come invece avrebbero sperato i cinque medici rimasti in servizio al pronto Soccorso, dei quali, solo in quattro garantiscono i turni nelle 24 ore. Nuovi medici che non si occuperanno dei codici gialli e rossi, ma unicamente di quelli bianchi e verdi, appunto, i casi meno gravi.

A confermarlo è anche l’ annuncio pubblicato qualche giorno fa da “Bmc ha 24”, la stessa azienda alla quale l’Ats si è rivolta per l’ospedale di Ghilarza, dove si legge: «A partire dal 1° luglio cercasi medici per codici minori presso l’ambulatorio del pronto soccorso di Oristano. Non è richiesta alcuna specializzazione o certificazione particolare. Basta esperienza in guardia medica».

Una soluzione che ha provocato da più parti un’autentica levata di scudi. Il primo a sollevare dubbi è stato Antonio Sulis. Il presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, presente al sopralluogo con il prefetto, il commissario straordinario dell’Assl, Antonio Francesco Cossu, il direttore dei servizi ospedalieri Sergio Pili e Serafino Ponti della dirigenza sanitaria dell’Assl, ha esplicitato subito i suoi dubbi sull’opportunità di ricorrere ai medici in affitto: «Ho detto chiaramente che anche l’Ordine è contrario a questa scelta che non darà soluzione nemmeno temporanea al problema, anzi, rischia di andare a discapito del servizio di Pronto soccorso».

Carmela Marras, portavoce del Comitato per il diritto alla salute, si dice «Allibita. Al Pronto soccorso del San Martino dove nel 2019 ci sono stati oltre 30mila accessi, vengono trattati soprattutto codici gialli e rossi. Parliamo – spiega– di situazioni gravi che necessitano dell’intervento di specialisti. Pensare di applicare a Oristano la stessa soluzione trovata per Ghilarza è improponibile, dato che al Delogu, come anche al Mastino di Bosa, vengono trattati solo codici bianchi e verdi».

Usa toni durissimi il delegato aziendale del sindacato medico Cimo, Giampiero Sulis: «Se questa cosa sarà attuata sono pronto a portare tutto all’attenzione della Corte dei Conti – dice –. Assumere da fuori Sardegna colleghi per coprire le carenze di organico ci costerà il doppio che se ci fossimo rivolti a medici sardi: non è un dettaglio. Non è vero che qui i medici non vogliono venire. E non dimentichiamo che quello del San Martino è un Dea, dunque, servono specialisti in medicina d’urgenza o comunque, con comprovata esperienza di Pronto soccorso».

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