La Nuova Sardegna

Oristano

Figlia contesa tra genitori non vede la madre da mesi

di Enrico Carta
Figlia contesa tra genitori non vede la madre da mesi

L’ultimo incontro è stato a dicembre, poi nessun contatto di persona Intanto va avanti il processo in cui i due si scambiano reciproche accuse

08 giugno 2021
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ORISTANO. Un altro mese e mezzo è passate. L’ultima volta in cui la madre ha visto la figlia è stata a dicembre. A ogni udienza il tempo trascorso aumenta, ma non sembra esserci soluzione per ristabilire quel ponte interrotto da alcuni provvedimenti giudiziari del tribunale di Viterbo che, con l’aggiunta delle limitazioni negli spostamenti dovute al covid, stanno rendendo impossibile qualsiasi incontro tra madre e figlia. Così l’ultima volta che la signora ha potuto dare un bacio alla sua bimba che a luglio compirà sei anni, è stato prima di Natale dell’anno scorso. Da quel momento solo le telefonate «difficoltose» e addirittura neanche una foto per vedere quanto è cresciuta la sua piccola.

Nel frattempo la bimba ha iniziato a usare la bicicletta senza le rotelle, ha perso qualche dentino, ha fatto il saggio a scuola e il processo che vede imputati sia il padre che la madre, che vive in un paese della Marmilla, prosegue a Oristano, mentre da Viterbo, località di residenza del padre, continuano ad arrivare atti giudiziari che però non sbloccano di certo la situazione. Ieri mattina i riflettori si sono riaccesi proprio in tribunale a Oristano, dov’è in corso il processo di fronte alla giudice monocratica Elisa Marras. La signora è accusata di sottrazione di minore, perché avrebbe impedito all’altro genitore di poter vedere la figlia quando ancora era sotto la tutela della madre; l’ex marito è invece accusato di lesioni, perché in uno dei giorni concitati in cui cercava di trascorrere qualche ora con la piccola, avrebbe messo in moto la macchina e colpito l’ex moglie a un braccio con lo specchietto retrovisore.

Un solo testimone ha deposto ieri ed è un amico di famiglia del padre della piccola. Rispondendo alle domande del pubblico ministero Daniela Caddeo, degli avvocati Mario Gusi e Valerio Mazzatosta che difendono il signore e dell’avvocata Cristina Puddu che assiste la madre ha parlato delle difficoltà che il suo amico avrebbe incontrato ogniqualvolta giungeva in Sardegna per incontrare la figlia.

Il testimone lo accompagnava costantemente nei viaggi in Sardegna e ha raccontato delle lunghe attese prima di fissare gli appuntamenti. Succedeva poi che, anche quando la bimba veniva lasciata col padre, la mamma e altri familiari erano sempre a un passo da loro e controllavano ogni movimento. Questo non avrebbe consentito al genitore di avere la giusta intimità con la figlia.

Poi ci si è soffermati sull’episodio che avrebbe cagionato le lesioni e il testimone ha detto che, pur essendo dentro la macchina, non ha avvertito alcun movimento: «Mi sono accorto che aveva urtato lo specchietto col gomito, ma la macchina era ferma». Intanto però la battaglia legale si gioca su più fronti. Nelle scorse settimane una nuova diffida è stata inviata alla madre – disoccupata – affinché provvede a inviare i soldi per il mantenimento della figlia, gesto che non è stato accolto nel migliore dei modi perché l’avvocato Cristina Puddu che la tutela lamenta che il padre fa altrettanto nei confronti dell’ex moglie, a cui dovrebbe garantire un sostentamento in seguito alla separazione.

Così, mentre in tribunale si consuma la battaglia legale, madre e figlia continuano a essere lontane. «La situazione sta diventando cronica, non può essere questa la condizione ideale per la bambina, di cui la giustizia è tenuta a fare l’interesse», dice l’avvocata Cristina Puddu. Intanto il 7 luglio si torna in aula.

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